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Calcio 4 Giugno 2025di Fabrizio Carcano

Atalanta sempre più modello vincente e virtuoso

Il modello Atalanta, nei primi 15 anni del secondo ciclo della proprietà della famiglia Percassi (già proprietaria dal 1990 al 1994), si conferma vincente sul campo e virtuoso nei bilanci. Per il decimo anno consecutivo la società nerazzurra chiuderà con un utile di bilancio, nonostante le ingenti risorse investite per completare il restyling dello stadio di proprietà, il Gewiss, con il totale rifacimento della Curva Sud, le varie opere accessorie, compreso il parcheggio interrato, e il potenziamento dell’illuminazione.

Come analizzato da un report degli esperti di ‘Calcio&Finanza’ la società dei Percassi (che hanno la gestione operativa quotidiana del club),e di Stephen Pagliuca, si conferma un esempio di eccellenza sia sportiva – avendo la Dea chiuso terza in campionato, conquistando la sua quinta qualificazione in Champions negli ultimi sette anni – che economica, a livello internazionale.

Un modello finanziario, di sostenibilità, che andrebbe illustrato nelle università nelle facoltà di economia e di gestione, per illustrare l’abilità della proprietà e della dirigenza nerazzurra nell’investire su infrastrutture proprie, dallo stadio alla cittadella di Zingonia, sul settore giovanile e persino sulla seconda squadra professionistica in serie C, riuscendo al contempo a rinforzare ogni anno la rosa per centrare obiettivi, come le cinque qualificazioni in Champions (utopiche per piazze importanti e storiche come Fiorentina, Lazio e Roma) garantendo le entrate per un mercato di alto livello e completamente autofinanziato, mantenendo i bilanci in attivo.

In questo modo, analizzando i primi nove mesi della stagione 2024/2025, l’Atalanta ha realizzato un fatturato di 270 milioni di euro, aumentando quasi del 40% il risultato positivo rispetto ai 167,4 milioni dello stesso periodo della scorsa stagione e migliorando il record del 2021 di 242,7 milioni di fatturato. Il tutto facendo meglio sul campo rispetto allo scorso anno, passando dal quarto posto con 69 punti al terzo con 74.

Merito di un mercato intelligente e lungimirante che ha portato all’arrivo di un blocco di azzurri (Bellanova, Brescianini, Retegui, Maldini e Zaniolo) e di importanti giocatori stranieri (Godfrey, Samardzic, Sulemana e Kossounou, oltre gli svincolati Rui Patricio e Cuadrado), finanziando i loro acquisti con cessioni mirate, finalizzate a plusvalenze, per quasi 86 milioni grazie ai 44,5 milioni della singola plusvalenza realizzata con la cessione alla Juventus di Teun Koopmeiners, poi risultato un flop in bianconero, con i 13 milioni dalla plusvalenza di Caleb Okoli ceduto al Leicester e i 10 rispettivi per le cessioni di Niccolò Cambiaghi al Bologna e Aleksey Miranchuk all’Atlanta United. Tre giocatori, questi ultimi, che non rientravano nei piani tecnici atalantini, tanto che Okoli e Cambiaghi (che non ha nemmeno mai esordito in prima squadra) erano in prestito a Frosinone e a Empoli.

Da anni la Dea è riuscita così a innescare un circuito virtuoso per cui la squadra diventa ogni anno più forte pur vendendo ogni estate alcuni giocatori, ma senza indebolire l’organico. Alle plusvalenze va poi aggiunto  l’introito Champions che, con il nono posto nel girone unico, ha portato ben 67 milioni nelle casse nerazzurre. Mercato lungimirante e strategico, squadra competitiva ad alto livello, in grado di essere una presenza fissa in Champions con gli annessi introiti, e infrastrutture moderne di proprietà: il modello dell’Atalanta dei Percassi si conferma vincente.

Il 4 giugno 2010 Antonio Percassi rilevava il pacchetto di maggioranza dell’Atalanta Bergamasca Calcio. Qui, nei festeggiamenti di fine stagione 2024-25 al Gewiss Stadium (Ph: Alberto Mariani)