Mai come in questo la definizione più appropriata è missione impossibile. Alle 18 di domenica 16 aprile la Bergamo Basket, di fatto ormai fuori dai playout e dunque retrocessa direttamente nella prossima serie B interregionale (la quarta serie), va a fare visita alla capolista Mestre allenata dall’ex coach giallonero Cesare Ciocca. Partita difficilissima in condizioni normali, praticamente impossibile senza il bomber Masciarelli e il lungo Mantenti, e con altri giocatori che in settimana hanno saltato gli allenamenti per un attacco influenzale. Eppure coach Gabriele Ghirelli, in stile Enrico Toti, invita i suoi a scagliare la stampella contro gli avversari…
“Ripetere la partita gagliarda dell’andata, molto attenta e molto fisica. Non abbiamo nulla da perdere, né come classifica né come valori in campo”. La chimera del dodicesimo posto non frena la ricerca del meglio e dell’impresa da parte di Gabriele Ghirelli, pur privo sicuramente di due pedine, la prima infortunatasi all’inguine contro Reggio Calabria: “Fin dalla sconfitta di Ragusa, sfumati i playoff, ho detto che l’obiettivo è chiudere con dignità, giocandoci le singole partite fino alla fine, proseguendo il percorso di crescita specialmente dei giovani“, arringa il 38enne coach desiano.
Costretto poi a fare l’elenco ormai tradizionale di assenti e acciaccati.
“Masciarelli è out probabilmente fino al termine della stagione, Manenti ha la broncopolmonite, mentre Cagliani, Mora e Roveda hanno avuto influenza e febbre alta. Siamo stati a pieno organico soltanto per i primi minuti contro la Viola sabato scorso: un peccato, perché non abbiamo quasi mai avuto la possibilità di esprimere le potenzialità del gruppo.”
Bergamo in perenne emergenza e con le rotazioni cortissime, quasi azzerate. Ma Ghirelli non vuole alibi della vigilia:
“Noi a Mestre dobbiamo provarci lo stesso, contro una squadra che pur consapevole di essere forte fin dall’inizio forse non si aspettava di essere in testa dopo aver vinto a Orzinuovi. Ora proverà ovviamente a mantenerla. Sono sfide che ti fanno crescere: in attacco – rimarca il coach giallonero – bisogna pensare meno possibile e trovare il maggior ritmo possibile, facendo circolare la palla contro una difesa che si preannuncia molto attenta e intelligente. Se la fermi, contro tutta quella fisicità, finisci contro il muro”.
Una fase del match vinto con la Viola Reggio Calabria (credits: ufficio stampa BB14)