Prima le cifre. In cinque anni esatti, dal novembre 2018 quando Gian Piero Gasperini lo lanciò titolare a sorpresa contro l’Inter venendo ricambiato con un gol, Berat Djimsiti ha disputato 198 partite ufficiali con la maglia dell’Atalanta. Di fatto il centrale albanese di crescita elvetica è stato fuori solo quando si è infortunato (perse due mesi nell’autunno 2021 per una frattura al braccio rimediata con la nazionale albanese e poi altri due mesi per la frattura al perone sinistro subita nell’agosto 2022 nel match Atalanta-Milan). Giovedì scorso nella gara di Europa League contro lo Sturm Graz il numero 19 ha celebrato le sue prime 200 presenze ufficiali in nerazzurro (sono poi diventate 201 a Udine) chiudendo di fatto un primo ciclo della sua carriera a Bergamo. Iniziata nel gennaio 2016 grazie ad uno dei tanti colpacci di mercato messi a segno da Luca Percassi e dai suoi dirigenti che lo prelevarono a parametro zero dallo Zurigo, dove era cresciuto nelle giovanili, approdando 18enne in prima squadra dove ha collezionato 110 presenze con 5 gol, prima di lasciare il campionato rossocrociato per trasferirsi in nerazzurro.
Arrivato in sordina, Djimsiti, insieme all’allora connazionale (ha acquisito la nazionalità albanese nel 2016) Remo Freuler, prelevato nella stessa sessione di mercato dal Lucerna. Due giovani sconosciuti, due colpi clamorosi di mercato dell’Atalanta, pensando al rendimento garantito negli anni successivi da quei due ragazzi prelevati dal campionato elvetico. Più immediato l’ambientamento di Freuler, più tortuoso il percorso di Djimsiti, tre presenze con Reja, poi due stagioni in prestito a maturare, prima in B ad Avellino, poi in serie A nel neopromosso Benevento che avrebbe poi chiuso ultimo.
L’Atalanta però ha sempre creduto in Djimsiti, aspettandolo e riportandolo in rosa: l’infortunio di Varnier nell’estate 2018 gli ha spianato la strada verso uno spazio inatteso, il resto lo ha fatto il lavoro quotidiano a Zingonia agli ordini di Gasperini che lo ha plasmato tatticamente, valorizzando le sue potenzialità già individuate dagli osservatori nerazzurri.
Titolare inamovibile dal novembre 2018, protagonista nella galoppata verso la Champions e poi nel triennio nella coppa regina. Ed eroe nelle notti di Europa League con una doppietta nel febbraio 2022 in casa contro i greci dell’Olympiacos, con due reti segnate in due minuti sotto la Nord, e la settimana scorsa, sempre sotto la Nord, con la rete decisiva allo Sturm. Ma i tifosi nerazzurri lo ricordano anche per un gol nel tempo di recupero per il 3-2 decisivo contro il Verona, nel 2019, con un’esultanza da bomber stavolta sotto la Sud. Cinque anni al galoppo per Djimsiti che a 30 anni solca l’apice di una carriera in cui ha ancora tanto da dare alla Dea.
Berat Djimsiti ha tagliato il traguardo delle 200 presenze con la maglia dell’Atalanta in occasione della gara di Europa League con lo Sturm Grazie, segnando il gol della vittodia (Ph: A. Mariani)