La partecipazione degli atleti bergamaschi ai Giochi Olimpici estivi vanta una tradizione che affonda le sue radici a Parigi 1900, quando il ciclista Ernesto Mario Brusoni gareggiò in una sorta di gara di volate, l’equivalente della corsa a punti odierna, imponendosi senza però godere l’emozione del podio. La sua vittoria è venuta a galla cent’anni dopo, mezzo secolo dopo la sua morte, ed è stata riconosciuta dal CONI ma non dal CIO. E’ una delle storie che Paolo Marabini, giornalista della Gazzetta dello Sport, ha ricostruito nel libro “Bergamo Olimpica”(edizioni Bolis), presentato alla Biblioteca dello Sport “Nerio Marabini” di Seriate. In 23 delle 29 edizioni estive dei Giochi Olimpici è stato presente almeno un atleta bergamasca. Una presenza ininterrotta da Londra 1948 ad oggi per un totale di 129 bergamaschi, con il ciclismo a fare la parte del leone. Nel 1964, per esempio, Felice Gimondi da dilettante fu l’unico della terra orobica ai Giochi di Tokio. Ma c’è anche il racconto di due fratelli ciclisti, Pietro e Vittorio Algeri, caso unico, il primo partecipante a Monaco 72 e poco fortunato con il quartetto azzurro, mentre Vittorio si mise in evidenza arrivando a ridosso del gruppetto dei fuggitivi. Giacomo Fornoni, originario di Gromo, a Roma 60 vinse l’oro nella 100 km a squadre di ciclismo, gara che ebbe risvolti drammatici per il team danese.
C’è poi la storia di Gianfranco Baraldi, che è stato anche presidente degli Atleti Azzurri d’Italia, protagonista a Melbourne 56 e Roma 60, dopo avere vinto i campionati italiani studenteschi a cui non avrebbe dovuto partecipare perché dichiarato paradossalmente inidoneo. A detenere il record di partecipazioni è il nuotatore Emiliano Brembilla, dal 1996 al 2008, con il bronzo nella staffetta 4×200 sl ad Atene 2004 e ben tre volte ai piedi del podio, due volte nei 400 sl e una nei 1500 sl. Nella Biblioteca dello Sport “Nerio Marabini” di Seriate sono convenuti numerosi ex atleti bergamaschi, tra olimpionici e campioni internazionali. La testimonianza più emozionante quella del velocista Vincenzo “Charlie” Guerini, componente la staffetta 4×100 azzurra con Pietro Mennea ai Giochi di Monaco 72 e Montreal 76. Ancora vivo il ritorno dell’assalto dei terroristi al villaggio olimpico di Monaco, finito con la morte degli atleti israeliani. Paolo Marabini ha voluto riportare sul retrocopertina del libro “Bergamo Olimpica” proprio le parole di Guerini su questi tragici fatti. In 160 pagine, l’autore percorre 120 anni di Olimpiadi, fino all’oro nel ciclismo di Simone Consonni a Tokyo 2020. Un’affascinante raccolta di storie, racconti di uomini e donne che hanno coronato il loro sogno olimpico.
Un momento della presentazione di “Bergamo Olimpica” alla Biblioteca dello Sport “Nerio Marabini” (credits: Pernice Editori)