Dalla serie C, dall’ultima apparizione da titolare a maggio a Cerignola nei playoff, al Parco dei Principi di Parigi, contro i campioni d’Europa. Notte speciale quella di mercoledì 17 settembre per Lorenzo Bernasconi da Crema, 22 anni ancora da compiere, giovane ma non giovanissimo, non più ragazzino, da tre anni e mezzo nel giro della prima squadra ma finora mai protagonista in maglia Atalanta. Fino alla notte di Parigi. Terminata male, malissimo: insieme alla disfatta di Zagabria resta la peggior prestazione europea della Dea, al netto dei valore dei ‘marziani’ del PSG con le sue stelle milionarie. Brutta serata per l’Atalanta, non per Bernasconi, che ha tenuto il campo nonostante l’emozione e l’inesperienza internazionale.
Domenica pomeriggio il brivido dell’esordio in serie A nei cinque minuti finali contro il Lecce, a gara ormai finita sul 4-1. Tre giorni dopo, ben altri brividi, con la musichetta dell’inno della Champions, i 60 mila parigini a spingere i campioni d’Europa e di fronte a lui, sulla sua corsia, un brutto cliente come Hakimi, forse il miglior terzino destro al mondo. Poteva farsi travolgere e invece Lorenzo da Crema ha tenuto in una notte difficile come quella. Qualche errore, qualche sbavatura, certo, ma nel complesso una prestazione incoraggiante. E una nota lieta in una serata storta per l’Atalanta, con l’orgoglio e la soddisfazione di aver affrontato la corazzata dei campioni d’Europa con tre canterani (con Carnesecchi e nella ripresa anche Scalvini).
Juric aveva detto di voler puntare su di lui e coinvolgerlo nelle rotazioni, di ritenerlo pronto: l’Atalanta ha scelto di tenerlo in rosa al posto del gioiellino Palestra, di due anni più giovane, lasciando andare in prestito a Cagliari il 20enne milanese, sicura che Bernasconi avrebbe potuto coprire il ruolo di quarto esterno. Soddisfazione doppia perché Bernasconi, arrivato nella Primavera nerazzurra a 18 anni, già formato, dalla Cremonese, si è poi fatto le ossa nel biennio in serie C con l’under 23 allenata da Modesto. Prima Bonfanti, poi Palestra, ora Bernasconi: tre ragazzi forgiati in C dalla seconda squadra arrivati in serie A e nel caso di Bernasconi addirittura in Champions. Fino all’esordio a Parigi che non deve stupire e non stupisce. Nel dna atalantino c’è l’idea di lanciare i giovani, anche in contesti importanti: senza scomodare i decenni passati gli stessi Scalvini e Ruggeri a 18 anni hanno avuto minuti veri in Champions, per cui nulla di inedito. Buona la prima come impatto, non buona per il risultato: ma è solo l’inizio per Lorenzo da Crema.
Lorenzo Bernasconi nel giro di 72 ore ha esordito in serie A e in Champions League (credits: atalanta.it)