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Outdoor 15 Ottobre 2025di Federica Sorrentino

Bis tricolore per il Tennis SBS Wheelchair Sport

Il tricolore del wheelchair tennis femminile resta saldamente a Bergamo. La SBS Wheelchair Sport ha infatti centrato il secondo titolo consecutivo nel campionato italiano a squadre, disputato sui campi del Circolo Tennis Giotto di Arezzo. Una vittoria netta e meritata: dopo aver superato in semifinale la formazione di Livorno, la coppia formata da Vanessa Ricci e Silvia Morotti ha dominato la finale contro le bresciane di Active Sport, chiudendo entrambe le sfide per 3-0. Non è mancata la soddisfazione nemmeno nella competizione maschile, dove il team orobico – composto da Paolo Cancelli, Erick Trovesi e Lorenzo Filisetti – si è fermato in semifinale, cedendo solo ai padroni di casa di Arezzo dopo le vittorie su Sassuolo e Volcano. A raccontarci il dietro le quinte di questo nuovo successo è Claudio Filipazzi Responsabile Tennis SBS Wheelchair Sport.

Quanta soddisfazione c’è dietro questa leadership?

“Sicuramente tanta, anche se per quanto riguarda le ragazze il risultato era in parte prevedibile. Da diversi anni siamo stabilmente al vertice. Però una vittoria sul campo fa sempre piacere, perché in una competizione a squadre può succedere di tutto – un infortunio o una giornata storta possono cambiare tutto. Invece è andato tutto liscio, le ragazze hanno giocato bene e non ci sono stati problemi. Per quanto riguarda la categoria maschile, ci siamo comportati molto bene: su 15 squadre siamo arrivati in semifinale. Abbiamo perso di misura, con partite comunque molto combattute, considerato che uno dei nostri giocatori gioca da appena un anno e mezzo”.

Grande talento ma anche grande lavoro a livello fisico e manuale, immaginiamo.

“Nel tennis in carrozzina, come in tutti gli sport, serve stare tanto in campo. Io gioco da più di vent’anni e so quanto impegno richiede. Tutti i componenti della nostra squadra lavorano, quindi non possono dedicarsi al 100% al tennis: devono dividersi tra lavoro e allenamenti. Nonostante questo, riescono a stare in campo dalle 6 alle 10 ore a settimana, che non è poco. È un grande impegno, sia da parte loro sia da parte nostra come staff. Va anche sottolineato che sostenere tante ore di allenamento comporta un notevole sforzo economico; quindi, un grazie speciale va al Tennis Scanzorosciate, che ci supporta sempre in modo straordinario”.

Qual è il valore aggiunto messo in campo da SBS Wheelchair per raggiungere questi risultati?

“Siamo una squadra prima di tutto di amici. Credo di poter dire che siamo l’unica società in Italia che, per statuto, non acquista giocatori da altre società. Tutto quello che facciamo lo costruiamo con persone che sono di Bergamo, che qui hanno affrontato la riabilitazione e che ora giocano per Bergamo. Non c’è un ‘capo’ vero e proprio – io sono il responsabile, ma le decisioni le prendiamo insieme. Ci si allena insieme, si cresce insieme, e quando arrivano le vittorie, sono di tutti”.

Due atlete nella top 100 mondiale. Quali traguardi si prospettano?

“Secondo me potrebbero fare ancora di più. Il loro limite, purtroppo, è il tempo: lavorano e non possono dedicarsi completamente al tennis. Lo dico da anni – e lo sanno anche loro – che potrebbero tranquillamente entrare nella top 50. Con più continuità, potrebbero spingersi anche dentro la top 40. Ma per scalare la classifica bisogna fare tanti tornei, viaggiare, partecipare ad almeno un paio di competizioni al mese, anche all’estero. Per fortuna hanno un datore di lavoro che le supporta e concede flessibilità. Restano comunque due atlete straordinarie”.

Silvia Morotti e Vanessa Ricci con la Coppa conquistata sui campi del Circolo Tennis Giotto di Arezzo (credits ufficio stampa SBS Wheelchair Sport)

Silvia Morotti e Vanessa Ricci insieme a Paolo Cancelli, Erick Trovesi e Lorenzo Filisetti (credits ufficio stampa SBS Wheelchair Sport)