Che l’Atalanta fosse ormai diventata una specie di calamita per giocatori in rampa di lancio che vogliono diventare professionisti di livello anche in ambito europeo ormai è risaputo ma che bastava toccare una maglia nerazzurra per arrivare addirittura in Nazionale è qualcosa che, francamente, non si poteva immaginare nemmeno nei sogni più belli.
Marco Brescianini ha vissuto un’estate movimentata, l’ultima stagione si è chiusa con una rocambolesca retrocessione in B del Frosinone di cui lui era un pilastro e dopo alcune settimane di tira e molla c’è stata l’incredibile doppietta di visite mediche prima con il Napoli e poi con l’Atalanta. La firma è arrivata con la Dea, il ragazzo nato a Calcinate ma tutto bresciano ha subito fatto vedere di che pasta è fatto: sul campo del Lecce sono arrivati due gol, a Torino e a Milano con l’Inter altre maglie da titolare con l’Atalanta e ora anche la convocazione in Nazionale. Spifferi raccontano di come già al Via del Mare ci fossero in tribuna emissari di Spalletti per vederlo dal vivo, parliamo di un elemento che può tranquillamente giocare in 3-4 posizioni grazie ad una duttilità decisamente importante e preziosa per ogni allenatore.
In conferenza stampa a Coverciano, Brescianini ha parlato così della sua avventura a Bergamo: «Con Caleb Okoli anche lo scorso anno parlavamo del suo passato all’Atalanta, credo soprattutto questa estate la società nerazzurra abbia preso molti calciatori italiani e questo per me è un onore, ora devo pensare alla Nazionale ma poi voglio anche ripagare questa fiducia. Abbiamo visto tutti che realtà è diventata negli ultimi anni quella orobica. La mia estate è stata un po’ più movimentata di quella di Okoli, ma è la scelta che volevo. Sono felicissimo di questa scelta. Ora però sono concentratissimo sulla Nazionale, sono focalizzato su queste due partite».
Classe 2000, con la giusta gavetta alle spalle, Brescianini è arrivato ad un punto della sua carriera in cui guardare verso l’alto e ambire ad essere protagonisti su palcoscenici prima visti solo in TV dev’essere al centro di ogni pensiero. Per la sua carriera ma anche e soprattutto per il bene della Dea.
Marco Brescianini, alla sua prima convocazione in azzurro, ha parlato in conferenza stampa a Coverciano (credits: figc/mediagallery)