Bugno si racconta a Treviglio 

Giulia Piazzalunga |

“Per non cadere – La mia vita in equilibrio” (Baldini+Castoldi) non è un titolo di recente uscita. Ha visto le stampe nel 2021 ed è il libro che Gianni Bugno ha scritto con Tiziano Marino e la prefazione di Romano Prodi. In esso sono raccontate pagine memorabili del ciclismo italiano, di cui Bugno è stato uno dei più grandi interpreti. Ha vinto Milano-Sanremo, Giro d’Italia, indossando la maglia rosa dalla prima all’ultima tappa, Coppa del Mondo, due Mondiali su strada consecutivi (nel 1991 a Stoccarda e nel 1992 a Benidorm. In Spagna), due Alpe d’Huez, un Giro delle Fiandre, ed è salito due volte sul podio del Tour de France, pur senza vincerlo ma aggiudicandosi quattro tappe. Un campione che ha catalizzato l’attenzione degli sportivi nei primi anni Novanta ed è rimasto una icona per tutti gli appassionati della bicicletta. Un passato glorioso e un presente partecipe. Gianni Bugno è il presidente dell’Associazione mondiale dei corridori professionisti. Ha sempre tanto da raccontare. Lo hanno chiamato a farlo, mercoledì 30 marzo, al Teatro Nuovo di Treviglio. Per scoprire quel mondo incantato del pedale non ancora invaso dalla tecnologia.

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