Per la terza paralimpiade consecutiva Martina Caironi, gareggiando nella categoria T63, conquista la medaglia d’argento nel salto in lungo con la misura di metri 5.06. E’ un risultato di enorme portata per la quasi trentacinquenne bergamasca (compleanno il 13 settembre) che ha dovuto lasciare la vittoria all’australiana Vanessa Low, che appartiene alla categoria T61 (doppia protesi) ma accorpata a quella dell’azzurra. Il suo salto l’ha fatta atterrare a 5.45, un centimetro in meno del record mondiale T63 appartenente a Martina Caironi che lo ha realizzato nel 2022. Terza la svizzera Elena Kratter (4.83). Martina, che alla seconda prova aveva saltato 4.63, si è rifatta al quinto tentativo piazzando il balzo che le è valso l’argento.
Martina Caironi, la cui bacheca paralimpica arriva ad ospitare 2 ori e 5 medaglie d’argento prima dei 100 metri, ha raccontato la sua gara e le impressioni, riprese dal sito Fispes. “È stata una gara un po’ complicata perché non sono riuscita a spingere ed entrare bene in gara fin dal primo salto. È successo un po’ quello che non volevo succedesse, però ho saputo reagire quasi guidata da una forza della disperazione. Ho cercato di raccogliere le energie e di tenere perché in queste gare non puoi permetterti di lasciarti andare: ho già vissuto tante volte questa situazione e so che non puoi riprenderti tardi, devi essere lì in quel momento e trovare la performance. Quindi ho tirato fuori la grinta che ho e mi sono presa questa medaglia d’argento, anche se in realtà valgo molto più di 5 metri. Vedendo le difficoltà dei primi salti, si sono insinuati pensieri sul fatto che fosse destino che finisse così, ma poi la seconda parte di me, quella piena di carattere, ha detto che non era questo il modo di uscire di scena.”
“Ad ogni modo – ha aggiunto la vicecampionessa paralimpica del lungo – i risultati mostrano che non sono l’unica ad avere avuto delle difficoltà, quindi non escludo che questa pista bagnata potesse essere buona per chi aveva due protesi visto il risultato di Vanessa Low, ma meno per chi aveva una protesi sola. Per quanto riguarda me, è come se fossi entrata in gara al quarto salto, non c’è una spiegazione, è successo e basta. In ogni caso questa è una medaglia d’argento super importante perché ho sofferto tanto per gli infortuni di quest’anno, sono qui per un pelo e quindi la Paralimpiade me la voglio giocare molto bene”.
Martina Cairoini avvolta nel tricolore dopo la medaglia d’argento conquistata nel salto in lungo di Giochi Paralimpici di Parigi (Ph: Massimo Bertolini-credits: Fispes)