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Outdoor 11 Maggio 2025di Marco Enzo Venturini

Caos a Le Mans e gioia per Zarco

Francia in festa per la vittoria a sorpresa di Johann Zarco a Le Mans, dove però può sorridere anche Marc Marquez. Il catalano esce indenne dal Gran Premio più folle dell’anno e uno dei più caotici che la MotoGP abbia presentato in tempi recenti. Le quasi imperscrutabili condizioni meteo dei cieli della Sarthe e sopra il già insidioso Circuito Bugatti premiano il coraggio e la lucidità di Johann Zarco, che in sella alla Honda del team LCR e a quasi 35 anni vince per la seconda volta in carriera in MotoGP. Prima di lui l’ultimo francese a trionfare in patria era stato Pierre Monneret a Reims, addirittura nel 1954. Era peraltro dal 2023 che la Honda non si aggiudicava una gara (avvenne ad Austin grazie ad Alex Rins) e già allora il centro del podio fu occupato dai colori del team di Lucio Cecchinello. L’altra faccia della medaglia è la conclusione del filotto Ducati, che dopo 22 prove iridate non vince una gara: il primato resta quindi proprio a Honda, fissato tra Malesia 1997 e Olanda 1998.

Il volto più cupo del giorno e in generale del fine settimana è quello di Bagnaia, caduto al sabato in Sprint Race per un suo errore e caduto al via del Gran Premio di Francia per colpe non sue. Stavolta il piemontese paga l’azzardo di Enea Bastianini, che taglia in maniera troppo aggressiva il cordolo della terza curva e lo travolge. Coinvolti anche Mir e lo stesso Zarco, che resta in sella per miracolo e torna in pista solo 17°: questo a conferma dell’incredibile mole di colpi di scena arrivati in seguito. Anche Pecco resta della partita, ma al traguardo sarà solo 16° e ultimo concludendo l’intero fine settimana di Le Mans non conquistando nemmeno un punto.

Il Gran Premio di Francia era peraltro partito con un giro di ritardo, con tutti i piloti costretti ai box al termine del giro di formazione per cambiare le moto a causa della pioggia. A quel punto, con il meteo che sembra essersi calmato, quasi tutti i big ripetono l’operazione e tornano all’assetto da asciutto. I primi giri vedono quindi un incessante susseguirsi di penalità per i big dello schieramento, quando oltretutto torna a piovere eccome. E tra chi paga dazio spiccano Fabio Quartararo, che sognava la vittoria in patria con la sua Yamaha, ma anche Binder e Miller (ritirati), poi Morbidelli e Bezzecchi che resteranno nelle posizioni di rincalzo, e infine Oliveira che ruzzola al suolo mentre era in lotta per un ottimo piazzamento a punti.

Inizialmente sembrano approfittarne Fabio Di Giannantonio e addirittura Lorenzo Savadori, il sostituto in Aprilia di Jorge Martin. Poi prende il sopravvento Zarco, tra i pochissimi a non essere mai stato costretto a cambiare la sua moto per i capricci del tempo. Un ulteriore motivo di rammarico per la Ducati e soprattutto per Bagnaia, che al via aveva optato per la stessa strategia.

Dopo otto giri in cui succede di tutto, quindi, la situazione inizia a cristallizzarsi al nono: Zarco è davanti, e via via costruisce un vantaggio che a fine gara sarà addirittura di 19 secondi sul primo inseguitore. E il secondo arrivato è proprio Marc Marquez, che evita il più possibile ogni eventuale guaio e mette in cascina un bottino di punti che lo proietta ancora di più in vetta alla classifica come dominatore del campionato. Oltre allo 0 di Bagnaia arriva infatti anche il ritiro di Alex, in quel momento terzo (dove chiuderà per la prima volta in carriera Fermin Aldeguer) e soprattutto più veloce del fratello, ma che a sua volta cade due volte e alla fine si deve arrendere. Ora si ritrova a -22 dal leader, mentre Pecco è addirittura a -51. Riaprire i giochi, insomma, sembra una missione che da improbabile inizia ad assumere i contorni dell’impossibile o quasi.

Johann Zarco con Lucio Cecchinello (credits: LCR.mc)