Mondo

Ceccon 100 dorso da leggenda a Parigi

29 Luglio 2024

Eugenio Sorrentino

Per la prima volta l’Italia conquista l’oro olimpico nei 100 dorso maschili grazie a Thomas Ceccon. Detentore del record del mondo in 51”60 ottenuto ai Mondiali di Budapest nel 2022, Ceccon si è imposto con il tempo di 52”00 netti, precedendo il cinese Xu (52”32) e l’americano Murphy (52”39), regalando il secondo titolo olimpico alla spedizione azzurra a Parigi dopo quello conquistato da Nicolò Martinenghi. Il ventitreenne di Schio, che si è presentato a Parigi anche da campione europeo, arricchisce così il suo già glorioso palmares, che contava un argento e un bronzo a Tokyo 2020, a cui si sono aggiunti il bronzo da primo frazionista con la staffetta 4×100 stile libero e il fantastico trionfo individuale nei 100 dorso. Una gara tiratissima e una serata leggendaria per il campione azzurro – tesserato per Fiamme Oro e Leosport, allenato da Alberto Burlina – che in meno di un minuto ha riscritto la storia del nuoto italiano imponendosi in una gara che mai prima aveva visto un italiano fregarsi della medaglia olimpica. Una gara gestita con intelligenza e autorevolezza, con una rimonta irresistibile. Dopo un un passaggio volutamente controllato in 25″10, Ceccon è stato autore di una progressione micidale nel ritorno in 26″90 a rimontare il cinese Xu Jiayu argento in 52″32 e lo statunitense Ryan Murphy che, avanti fino agli 80 metri, cala di frequenza ed è terzo in 52″39. Una prestazione che mette il sigillo al talento naturale di Thomas Ceccon.

Dopo dopo l’oro di Ceccon, la 19enne azzurra Benedetta Pilato ha sfiorato il podio nei 100 rana, mancandolo per un solo centesimo. Ha vinto la sudafricana Schoenmaker in 1.05:28, seguita dalla cinese Tang (1.05:54) e dalla irlandese Mc Sharry (1.05.59). Pilato ha toccato a 1.05:60, ma la sua rimane una grande prova che la proietta, seppure senza medaglia olimpica al collo, tra le migliori specialiste al mondo.

Thomas Ceccon alla partenza della finale olimpica dei 100 dorso (Ph: Giorgio Scala e Andrea Masini/ DBM – credits: federnuoto)