Calcio

Cinque sostituzioni restano troppe

12 Settembre 2022

Eugenio Sorrentino

Le cinque sostituzioni continuano a non piacere a Gian Piero Gasperini, che fa buon viso a cattivo gioco e le utilizza, innanzitutto come alternativa tecnica e tattica per modificare l’assetto o dare maggiore impulso ai singoli ruoli, come per sopperire a un infortunio a partita in corso, e più facendo marcare presenze a chi comunque non scende in campo dall’inizio. L’osservazione che arriva da Gasperini fa riferimento alla tenuta dei giocatori, alcuni dei quali disputano due terzi di partita e non i classici 90 minuti. Quando i cambi erano tre, se ne utilizzavano due tenendosene uno di riserva per eventuali problemi o cali fisici nel finale. La ripresa agonistica, seguìta al picco pandemico, ha suggerito il ricorso a cinque inserimenti da eseguire a partita in corso. Regola dettata dall’emergenza sanitaria che, a distanza di due anni, è stata confermata. Ad analizzare bene l’andamento delle gare, i cambi che in qualche modo incidono continuano a essere i primi due o tre, con scampoli finali per un altro paio di elementi. Regola che contribuisce a utilizzare più giocatori, che si ritrovano a fine stagione con un numero di presenze accettabile ancorché con un minutaggio ridotto. “Non mi piace, ma mi adeguo” – ha ribadito sull’argomento Gasperini. Al quale non va giù la panchina lunga, ritrovandosi a dovere fare accettare ai giocatori le sostituzioni o lo stare fuori. Compito mai facile, ma che sembra diventato il refrain di una stagione spaccata in due: da ferragosto a metà autunno, quando i giocatori entrano in condizione al netto di infortuni; e quella da inizio inverno a primavera, tutta da scoprire dopo un mese e mezzo di inattività ufficiale.

L’uscita dl campo di Luis Muriel nel secondo tempo di Atalanta-Cremonese. Sostituzione non gradita dal colombiano (Ph: A. Mariani)