Come matura un record

Federica Sorrentino |

“Ho battuto la versione migliore di me, oltre che il record del mondo sui 100m, categoria T63”. In questa frase Martina Caironi ha riassunto il senso di un’impresa sportiva che, ancora una volta, è lezione di vita. La campionessa bergamasca, che è riuscita a sbalordire tutti quasi abbattendo il muro dei 14 secondi, ha spiegato sui social come è maturato il nuovo record. “Il risultato di 14″02 è arrivato inaspettato, sebbene cercassi il mio personale: sentivo che la pista era buona, molto buona; i giorni di pre-gara sono stati ottimali, con un clima di grande evento, circondata da campioni di tutto il mondo. Ho condiviso momenti con la mia compagna di squadra Monica Contrafatto (che ci ha sparato un personale di 14″59!!), con le altre atlete italiane presenti e non sono mancati momenti di risate e spensieratezza”. Martina ha spiegato quanto sia stato importante la disponibilità piena dello staff di fisioterapisti e chiropratici. “La serenità, combinata con una buona preparazione tecnica ( per cui ringrazio ancora una volta il mio allenatore Gianni Marcarini) e la protesi giusta (grazie a Inail e a Gian Luca Migliore per l’assistenza), sono la chiave di una buona riuscita. Mettiamoci poi l’adrenalina del momento, che ti fa dimenticare che la pista è bagnata e che fa un po’ più freschino di quello che ci si auspicava. Mettiamoci che ti senti valorizzato per quello che fai e che le tue richieste risultano ascoltate e assecondate. Ecco gli ingredienti per fare un record del mondo”. I più avevano pensato che Martina Caironi alle Paralimpiadi di Tokyo avesse abdicato di fronte alla freschezza di Ambra Sabatini, la quale certamente starà pensando di fare qualcosa di altrettanto grande. Così non è stato e la sfida andrà avanti fino alle Paralimpiadi di Parigi 2024.

L’arrivo trionfale di Martina Caironi che ha fermato il cronometro sul tempo di 14”02 (credits: Fispes – profilo Fb Martina Caironi)

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