Giocano nella stessa squadra, Ruslan Malinovskyi e Aleksey Miranchuk. Ucraino il primo, nativo di Žytomyr a ovest di Kiev, accasatosi a Bergamo nel 2019 con la moglie Roksana, di Sebastopoli in Crimea, e la figlia Olivia di due anni. Russo il secondo, trequartista di belle speranze arrivato nel 2020 da Mosca, che a Bergamo vive con la fidanzata. Ruslan e Aleksey giocano nelle rispettive nazionali di Russia e Ucraina che a fine marzo giocheranno i playoff per l’accesso alla fase finale del campionato del mondo di calcio in Qatar il prossimo autunno. Il sorteggio non li ha messi di fronte. Se fosse successo, sarebbero stati avversari, non nemici. Nei giorni scorsi avranno sperato, come tutti, che la ragione prevalesse sulla forza. Ora che la guerra nelle regioni dell’est Ucraina è un dato di fatto, chissà cosa staranno pensando. Magari avranno scambiato impressioni e preoccupazioni via telefono. I loro sguardi torneranno a incrociarsi al ritorno dell’Atalanta da Atene. E certe espressioni valgono più di mille parole.
Aleksey Miranchuk e Ruslan Malinovskyi (credits: atalanta.it)