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CSI da 80 anni faro di educazione allo sport

5 Gennaio 2024

Federica Sorrentino

Il 5 gennaio 1944 è il giorno di fondazione del Centro Sportivo Italiano, associazione che promuove cristianamente l’attività sportiva e che fin dalla sua nascita ha avuto nel comprensorio di Bergamo un fulcro attivo e un punto di riferimento, arrivando a esprimere alla presidenza nazionale Vittorio Bosio, più volte riconfermato nel ruolo. La storia del CSI è condensata nelle migliaia di società sportive e nei milioni di tesserati. Una storia ricca di campioni dello sport italiano sbocciati e cresciuti sotto la bandiera dai colori arancioblu, come di tantissimi altri atleti ed atlete, che hanno fatto dell’esperienza sportiva vissuta nel CSI una significativa vicenda di vita. L’ottantennio del CSI sarà un anno di preparazione in vista del Giubileo 2025, che ha come filo conduttore il tema della speranza. Non a caso, tra i riconoscimenti più eloquenti ricevuti nel corso degli anni, vi sono i numerosi messaggi pontifici inviati al CSI. Da Pio XII a Giovanni XXIII, da Giovanni Paolo II a Francesco, sono state sempre evidenziate la missione e la finalità dell’impegno del CSI al servizio della Chiesa, ossia quello che bambini, giovani e adulti scoprano, attraverso le varie discipline sportive, la bellezza e la ricchezza del Vangelo, e coltivino i valori autentici della vita nelle scuole, nelle parrocchie, nel territorio. Nel solco di queste radici, verso un futuro sempre più tecnologico, gli auguri al CSI sono quelli di proseguire il suo cammino alla ricerca di modelli di sport come fattore di educazione, di salute, di integrazione, al servizio della società. Rimane celebre la frase pronunciata da Pio XII al CSI: «Lo sport non è un fine ma un mezzo».

L’incontro con Pio XII della delegazione CSI guidata dal presidente Luigi Gedda, insieme al Presidente del CONI, Giulio Onesti. Alle spalle del Pontefice, Giovanni Battista Montini, futuro Paolo VI.