Ci sono tre calciatori che legano l’attuale rosa dell’Atalanta a quella di dieci stagioni fa. Marten de Roon, Marco Sportiello e Berat Djimsiti c’erano allora e ci sono adesso. Le loro storie sportive in maglia nerazzurra coincidono con importanti momenti di una squadra che ha conosciuto prestigiosi palcoscenici e collezionato straordinari risultati.
La fascia di capitano dell’Atalanta è stata assegnata definitivamente a Marten de Roon, uomo simbolo dei nerazzurri che ha raccolto l’eredità di Rafael Toloi. Con 395 presenze in tutte le competizioni con la maglia dell’Atalanta, il 34enne centrocampista olandese è secondo solo a Gianpaolo Bellini (435), ma vanta già il record di 306 in serie A e una civica benemerenza che da sola vale la patente di bergamasco a 360 gradi, come dice egli stesso di sentirsi. Una fedeltà alla Dea che dura da un decennio, interrotta solo dalla parentesi di un anno al Middlesbrough. Marten de Roon è arrivato a Bergamo l’11 luglio 2015 con un contratto quadriennale esordendo in nerazzurro a ferragosto in Coppa Italia con il primo dei tre gol inflitti al Cittadella. Il suo primo centro in serie A arrivò il 6 dicembre di quell’anno contro il Palermo. C’era Reja quando volò in Inghilterra e al suo ritorno definitivo all’Atalanta nell’estate 2017 trovò Gasperini che nella stagione precedente aveva portato la squadra in Europa League. Uomo faro del modulo con la difesa a tre, de Roon è stato protagonista dei traguardi raggiunti dall’Atalanta in campionato, in Champions League e in Europa League, conquistata con il suo apporto determinante fino alla vigilia della leggendaria finale di Dublino, che ha vissuto in panchina causa infortunio.
Marten de Roon dieci stagioni fa c’era. E con lui c’era Marco Sportiello, dal 1999 al 2010 nel settore giovanile dell’Atalanta, che dopo avere maturato esperienze tra Poggibonsi e Carpi, ha difeso per la prima volta i pali della squadra nerazzurra nel dicembre 2013, in Coppa Italia, e un mese dopo in serie A. Dopo due stagioni da titolare, cede i guanti a Berisha per poi andare a giocare con Fiorentina e Frosinone, prima di fare ritorno a Bergamo nell’estate 2019. C’era lui tra i pali nel ritorno degli ottavi di Champions League vinto a Valencia alla vigilia del lockdown. Dopo essere stato il secondo di Gollini e poi di Musso, nel 2023 è diventato riserva di Maignan al Milan, che ha lasciato per fare ritorno all’Atalanta nella stagione appena avviata a supporto della titolarità di Marco Carnesecchi.
Nell’Atalanta 2015-2016 c’era pure Berat Djimsiti, arrivato però nel mese di gennaio con esordio in maggio prima delle due annate consecutive in prestito ad Avellino e a Benevento. Dopo il ritorno a Bergamo, la sua posizione nel pacchetto difensivo dell’Atalanta si è sempre più consolidata, trovando anche la via della rete. Nel novembre 2018 è arrivato il suo primo gol in A (nel successo per 4-1 sull’Inter), nel 2022 e 2023 prima una doppietta in Europa League e poi un importante gol nel cammino trionfale verso Dublino. Il 2 ottobre 2024 è ancora a segno anche in Champions League, aprendo le marcature contro lo Shakhtar Donetsk.