Lucidità e precisione, tocco pulito sul piano tecnico e capacità di essere letali in zona gol si possono certamente allenare e sollecitare nel lavoro quotidiano. Non, però, quando giochi ogni 3 giorni e soprattutto c’è un punto fin dove arriva l’allenatore e un altro dal quale parte “l’io” del giocatore stesso. Le sue doti, le sue caratteristiche, il suo talento.
Ivan Juric sta lavorando fortissimo con l’Atalanta e la sensazione è che i suoi interventi, i suoi insegnamenti e la sua spinta quotidiana per fare un’Atalanta sempre più forte passi dalla capacità del gruppo di creare occasioni da rete. In questo senso, forse a parte la gara con il Parma di fine agosto, non c’è molto che si può contestare al tecnico visto che la Dea segna con tanti uomini (8, solo in campionato) e ha collezionato 13 gol e 5 pali in 10 partite tra campionato e Champions. Senza considerare tutte le occasioni che l’Atalanta ha fallito nelle prime gare ufficiali della stagione.
La domanda, dopo due partite chiuse sullo 0-0, arriva dunque spontanea: come mai gli attaccanti nerazzurri hanno smaltito la via del gol? E perché tutti assieme? Difficile trovare una risposta, l’Atalanta in questo avvio di stagione ha visto i suoi 7 attaccanti alternarsi sia da titolari che da subentranti e tutti, chi più chi meno, ha avuto problemi di fidelizzazione con il gol. Nulla di strano, il calcio è pieno di queste situazioni ma è chiaro che quando arrivi da due gare in pochi giorni che terminano 0-0 e si gettano alle ortiche punti pesanti per il cammino europeo tutto viene amplificato.
Nel caso specifico di Krstovic e Scamacca, va detto che il romano è reduce da un infortunio ma che, allo stesso tempo, in questo momento non è pronto per giocare. Perché non contano solo i gol fatti ma anche come partecipi alla manovra e aiuti la squadra a salire. Con Krstovic, nonostante un primo tempo in cui ha sbagliato occasioni tutt’altro che impossibili, lo sviluppo dell’azione è migliore ma il ragazzo ora deve solo pensare a come estraniarsi e giocare. Per vincere e fare gol.
Nikola Krstović è arrivato a un passo dal gol nel primo tempo della gara di Champions con lo Slavia Praga (Ph: Alberto Mariani)