Sensazionale. Per usare un aggettivo che forse neppure lontanamente si avvicina per definire il gigante d’oro disegnato da Federica Brignone. E’ lei la nuova campionessa del mondo tra le porte larghe. Miglior tempo nella prima manche, miglior tempo nella seconda. Tre spanne sopra tutte, ben oltre il già eloquente riscontro cronometrico. La neozelandese Alice Robinson interpreta, a sua volta, due run da paura e il fatto che prenda prima 67/100 e poi 90 dal 2.27.71 della valdostana con tutte le altre a distanze siderali: per lei uno splendido argento. Il bronzo, per un solo centesimo sulla norvegese Thea Louise Stjernesund, all’americana Paula Moltzan messa addirittura a 2″62. Un margine che la dice lunga sulla gara a parte che hanno messo sul tracciato austriaco di Saalbach Fede e Alice. Quinta medaglia iridata per la fuoriclasse azzurra, seconda nella rassegna dopo l’argento in superG. L’oro in gigante mancava all’Italia da 28 anni, dalla doppietta (Sierra Nevada-Sestriere) firmata da Deborah Compagnoni.
“Ho realizzato un sogno – ha detto Federica -. Sapevo di avere un bel vantaggio e questo mi ha tranquillizzato. Mi sono detta di stare calma, sapevo anche di avere un buon feeling con questa neve e questa pista, ma non è mai facile raggiungere l’obiettivo al momento giusto. Faccio ancora fatica a capire ciò che è successo. Ai Mondiali conta tutto o niente, sapevo che era l’occasione per dare più gas, come ho fatto per tutta la stagione”.
Il rovescio della medaglia è rappresentato da Marta Bassino (in lacrime) e da Sofia Goggia, entrambe uscite nella prima prova e accomunate da una sorta di maledizione che le ha viste vivere una kermesse con pochissime luci e molte ombre. La 32enne bergamasca è andata in rotazione puntandosi con un bastoncino e facendosi pure male alla spalla destra: “Oggi ero serena, penso di essere partita anche bene e mi sentivo nel ritmo. Sono andata un po’ lunga ma si è girato il bastoncino e poi è arrivato in faccia. Solo io finisco in situazioni tragicomiche, davvero inspiegabile ma capitano spesso a me quindi devo lavorare su alcuni aspetti”. Il volto sconsolato, il pensiero però deve andare già oltre: “Guardo avanti di sicuro – ha continuato -. Ma butto via tante e troppe gare. Nei giorni scorsi in allenamento in questa disciplina andavo forte, probabilmente c’è qualcosa che non riesco ancora a vedere, ho un bel potenziale. Così non va bene”. Il quartetto azzurro è stato chiuso da Lara della Mea che ha mancato per soli 4/100 l’inversione delle 30.
Sabato 15 febbraio ultimo atto femminile con lo slalom: prima run alle 9.45 e seconda alle 13.15(diretta tv su Raisport ed Eurosport).
L’urlo di gioia di Federica Brignone al traguardo del gigante mondiale (Ph: Pentaphoto)