Elia Viviani si è congedato dal ciclismo professionistico da campione del mondo in pista nell’Eliminazione. L’ultimo ballo del campione veronese è stato un lungo, caldo abbraccio con il suo pubblico, che lo ha seguito in questi anni, e con tutti gli amanti della pista, di qualsiasi parte del mondo. Anche di Bergamo, perché Elia Viviani ha costituito un tandem di successo con Simone Consonni. Insieme hanno vinto l’argento nella Madison ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 e altri importanti successi hanno ottenuto prima. Ebbene, nell’ultimo giorno di gare del Mondiale su pista cileno al Velódromo Peñalolén, Elia Viviani ha salutato da par sui le corse e il pubblico lo ha osannato.
«Non potevo immaginare un modo migliore per chiudere la mia carriera – ha detto –. Sapevo di poter dire ancora qualcosa e per questo ho voluto concludere al Mondiale. Sono orgoglioso di quello che ho fatto in questi anni e ringrazio il pubblico di Santiago per il tributo che mi ha riservato. Quando ho iniziato a correre su pista ero solo; adesso, accanto a me, ci sono tanti giovani che hanno già dimostrato di poter dire la loro. Lascio a loro il compito di continuare il lavoro».
E il presidente di Federciclismo, Cordiano Dagnoni a nome di tutto il movimento ha voluto ringraziare Elia Viviani per tutto quello che ha dato al ciclismo italiano. “Quando un grande campione appende la bici al chiodo è sempre un momento particolare. Ci consola sapere che Elia resterà nel nostro mondo. Avremo tempo, insieme, di programmare il futuro. Oggi è il giorno di festeggiare questo nuovo titolo mondiale in una gara entusiasmante, ma anche dei saluti e dei ringraziamenti”.
Per un grande campione che lascia, vestendo per la terza volta la maglia iridata, ci sono tanti giovani che hanno esordito nell’appuntamento più importante, in un emblematico passaggio di testimone. Le medaglie dell’inseguimento femminile e della Madison confermano il ruolo di primo piano del ciclismo femminile. Una nuova generazione, proprio sulla pista di Santiago, ha iniziato il cammino che porterà a un ricambio generazionale in vista non solo di Los Angeles 2028, ma anche del quadriennio successivo.
Terzo titolo iridato per Elia Viviani nell’atto conclusivo della sua luminosa carriera (credits: federciclismo)





