Quando arriva la data del 29 marzo, la figura di Emiliano Mondonico torna a riempire le pagine dei ricordi. Ricordi di chi ama il calcio e che sono rimasti vivi, come se il “Mondo” non se ne fosse mai andato. E’ successo, purtroppo, cinque anni fa, dopo averlo visto lottare con tutte le forze per fare retrocedere il male che lo aveva colpito. Emiliano Mondonico non si è limitato ad allenare, ma ha ispirato una filosofia di calcio, quello delle cose semplici che possono diventare straordinarie, arrivando a far giocare coloro i quali, finiti ai margini, mai avrebbero pensato di riuscirci. Dice bene la figlia Clara, quando scrive che tentare di abituarsi a stare senza di lui è la cosa più difficile che le sia capitata. Anche se non basta a consolarla, sappia che il Mondo manca a tutti. Ma non per questo il suo credo è andato disperso. Tutt’altro. Sono tante le occasioni per richiamare ciò che il mister di Rivolta d’Adda proferiva, con rispetto, a proposito di calcio e di come si va in campo. Intanto, continuano ad andarci i ragazzi che, grazie all’associazione che porta il suo nome, lo rappresentano con passione, cuore e rispetto.
Un’espressione di Emiliano Mondonico immortalata dal fotografo Paolo Magni