Dal Messico al Brasile per recitare un copione che ormai si ripete quasi senza soluzione di continuità. Vince Verstappen, per la 17esima volta in 20 gran premi disputati, solo ciò che accade alle sue spalle è variabile. Sul circuito messicano era finito secondo Lewis Hamilton, che aveva preceduto le Ferrari di Leclerc 3° e Sainz 4°, con il monegasco penalizzato dall’incidente provocato al via da Sergio Perez. A Interlagos la piazza d’onore spezza a Norris in una gara che, monologo di Verstappen a parte, ha visto grande protagonista Alonso, terzo per soli 53 millesimi di secondo su Perez dopo un duello serrato fatto di sorpassi e controsorpassi. Il disastro vero lo ha fatto la Ferrari con Leclerc che nel giro di formazione è andato a sbattere contro il muro. Incomprensibile al momento dell’urto. Si è capito dopo, dalle parole dello stesso Leclerc a SkySport, che c’è stato un problema al sistema idraulico e le ruote si sono bloccate per un blocco di sicurezza sul motore. Il pilota monegasco, deluso e sfortunato, ha evocato un viaggio a Lourdes per riprendere ad andare bene in macchina. Sainz sesto è arrivato due posizioni davanti a Hamilton. Ferrari staccata ancora di 20 punti dalla Mercedes per il secondo posto nella classifica costruttori stradominata dalla Red Bull.
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