Felice Gimondi nelle opere di Miguel Soro

Eugenio Sorrentino |

Il 29 settembre 2022 Felice Gimondi avrebbe compiuto 80 anni. Se n’è andato tre anni prima, ma il suo ricordo, legato alle straordinarie imprese sportive e ai valori umani che ne hanno contraddistinto etica e stile vita e lo hanno fatto amare oltre i confini nazionali, rivive in ogni occasione si parli di ciclismo. Un ricordo certamente originale è quello che gli dedica il Museo del falegname Tino Sana di Almenno San Bartolomeo, dove è già presente una ricca collezione gimondiana, che ospita la mostra con opere pittoriche dell’artista spagnolo ed ex corridore Miguel Soro Garcia, riproducenti il campione di Sedrina. La cerimonia inaugurale, condotta dal giornalista esperto di ciclismo Renato Fossani, si è svolta in un’atmosfera di grande emozione, testimoniata in primis da Aurora Sana, direttrice del museo, la quale ha accolto i familiari di Felice Gimondi insieme a tanti amici e protagonisti del mondo del ciclismo. Osservando le opere esposte si può dire che il grande campione sia stato oggetto di una trasfigurazione artistica, tale da renderne ancora più vive le espressioni nei momenti più fulgidi della sua carriera. Norma Gimondi ha spiegato come lei e suo padre abbiano conosciuto Soro (non presente perché volato in Australia per i mondiali di ciclismo) alla Eroica, la corsa che li vide pedalare insieme per l’ultima volta nel 2018. “Soro aveva immortalato tanti campioni, da Merckx il cannibale a Fuente, che peraltro è suo padrino, ma non Gimondi. L’artista si è rifatto al punto che molti dei quadri esposti nella mostra provengono da collezioni private, mentre altri sono inediti”. Va aggiunto che uno riporta la firma autografa di Felice Gimondi, mentre un altro è stato regalato a mons. Mansueto Callioni, sacerdote con la passione della bicicletta e a lui legato da profonda amicizia. Veronica Masnada, illustratrice delle opere, ha spiegato come “Miguel Soro interpreta nelle sue opere il senso della velocità, il movimento e lo sforzo propri dell’essere ciclista. Egli vuole portare il ciclismo a una forma artistica, utilizzando la tecnica del collage. Partendo da immagini evocative, le dipinge sulla tela contornando la figura con materiali diversi. Il risultato estetico è molto armonico ed equilibrato”. 

La mostra è visitabile fino al 16 ottobre negli orari di apertura del Museo del Falegname Tino Sana.

Norma Gimondi davanti alle opere dedicate a Felice Gimondi, allestite al Museo del Falegname Tino Sana, il complesso progettato dall’architetto Angelo Mena ad Almenno San Bartolomeo (credits: Pernice Editori)

Immagini della mostra e momenti della inaugurazione (credits: Pernice Editori)

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