Il dopo partita di Juventus-Atalanta inizia con le squadre ancora in campo. Mancano dieci minuti al 90′, quando Gian Piero Gasperini richiama Ademola Lookman in panchina, per far entrare Samardzic. Il cambio si trasforma in un momento simbolico, con un abbraccio condito da sorrisi tra l’allenatore e il giocatore, a testimonianza di una sintonia mai smarrita.
C’è da commentare l’incredibile 0-4 a favore dell’Atalanta, risultato che nessuno avrebbe potuto immaginare alla vigilia. Lo stesso Gasperini lo ammette ai microfoni: “Questo è il calcio. Si passa dalle vittorie alle sconfitte. Bisogna considerare il percorso. Quella di stasera era una partita inimmaginabile, ma è venuta fuori una partita perfetta per noi”.
Riguardo la scelta tattica di Cuadrado al posto di De Ketelaere, il tecnico bergamasco ha spiegato la decisione sottolineando che il belga ha giocato una serie di ottime partite, ma ha attraversato un momento di calo, cosa normale durante una stagione. “Questo non toglie nulla al valore del calciatore. Quando è entrato ha fatto comunque bene”, ha precisato Gasperini, elogiando poi Cuadrado: “Un giocatore che ha giocato dieci anni nella Juventus e dimostra che tipo di calciatore è”.
Sull’andamento del match, Gasp ha riconosciuto il valore della Juventus, squadra con grande qualità atletica e tecnica: “anche loro hanno avuto delle partite con gambe incredibili”, ha dichiarato, ma ha evidenziato che queste due settimane senza impegni ravvicinati hanno dato alla sua squadra una freschezza ritrovata. “Nel finale del primo tempo abbiamo avuto delle situazioni che non so come abbiamo fatto a non chiudere sul 2-0. Loro hanno perso un po’ di morale e a noi è venuta fuori la miglior prestazione”.
Il mister atalantino ha poi sottolineato la continuità della sua squadra: “Credo che noi abbiamo fatto alcune partite contro squadre di valore con delle prestazioni molto simili. Ogni tanto ripeterti ti dà la sensazione che siamo comunque sempre una squadra competitiva, compatta, anche se come tutti abbiamo dei momenti di difficoltà. È una squadra che reagisce, che non si abbatte, che ha sempre uno spogliatoio molto forte e anche dalle difficoltà riesce a compattarsi per qualcosa di superiore all’individuo, che è l’Atalanta, è la squadra”.
Relativamente all’abbraccio con Lookman, Gasperini ha spiegato: “Le persone quando stanno 300 giorni all’anno insieme possono avere anche delle visioni diverse. Credo che Lookman sia diventato un giocatore fantastico nel momento in cui è cresciuto nella sua concezione di squadra. Prima era più individualista. Lui ha reso grande l’Atalanta e l’Atalanta ha reso grande lui. Sono convinto che prima della fine della stagione riuscirà a mettere la fascia di capitano, che vorrà dire che ha anche l’Atalanta sulla pelle”.
Inevitabile la domanda sul possibile sogno scudetto. Gian Piero Gasperini non spegne l’entusiasmo: “La gente deve sognare e non bisogna togliere mai i sogni alla gente. A volte le cose impossibili, se ci credi fortemente, possono diventare possibili”. Ma resta con i piedi per terra, ricordando che la prossima sfida sarà contro l’Inter.
Infine, un momento leggero: la torta dedicata a lui da “La Giuliana”, con la scritta che lo invitava a non andare via. Alla domanda se l’avesse mangiata tutta, Gasp ha risposto sorridendo: “Fa solo cose buone!”.
Una serata da incorniciare per l’Atalanta e un Gasperini che, tra sogni e concretezza, guarda già alla prossima sfida.
Il sorriso di Gian Piero Gasperini all’Allianz Stadium, il commento più eloquente alla superlativa prestazione dell’Atalanta (Ph: Alberto Mariani)