Si intensifica la lotta contro la pirateria audiovisiva nel calcio. La Guardia di Finanza ha fornito i numeri del contrasto al fenomeno del cosiddetto “pezzotto” (streaming illegale): 2.282 gli utenti identificati e multati in 80 province italiane. Gli utenti sanzionati pagavano per accedere ai contenuti di tutte le piattaforme e sono stati individuati a partire dai procedimenti penali aperti per pirateria in tutta Italia negli ultimi anni. La sanzione, in caso di recidiva, può arrivare fino a 5mila euro.
La Guardia di Finanza sta svolgendo ulteriori e più approfondite indagini per individuare i sistemi e le infrastrutture utilizzate per lo streaming abusivo, come pure per accertare il possibile riciclaggio dei proventi illeciti. “In due minuti blocchiamo lo streaming e risaliamo agli utenti” – ha spiegato ol generale di brigata Gaetano Cutarelli, comandante del Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza, precisando che non bastava più oscurare la visione della partita e che anche i siti che diffondono dall’estero non saranno più visualizzabili in Italia. Nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nel Salone d’Onore del Coni a Roma, l’amministratore delegato della Lega Serie A Luigi De Siervo ha sottolineato che a causa della pirateria il calcio perde ogni anno 300 milioni, invitando i tifosi ad amare il calcio accedendo alla visione delle partite solo attraverso le piattaforme legali.
La Guardia di Finanza ha identificato e denunciato 2.282 utenti che utilizzavano streaming illegali (photocredits: Guardia di Finanza)