Bianca

Gigi Parravicini skiman della libera d’oro

13 Febbraio 2023

Federico Errante

“Gigi, mito nel backstage”. Lo ha scritto nientemeno che Tina Maze, una delle sciatrici più forti e  vincenti di tutti i tempi. I social regalano, attraverso un’intervista sui canali di Eurosport, un piccolo frammento di ciò che è Gigi Parravicini, 50 anni di Oltre il Colle. Sabato lo skiman, pur piuttosto abituato a preparare i materiali per i fuoriclasse e per dare la sua impronta ai loro successi, ha vissuto la giornata più intensa della sua lunga carriera, tra gioia e dolore. Da due anni, infatti, è colui che “cura” gli attrezzi delle svizzere Joana Haehlen e Jasmine Flury ossia la nuova campionessa del mondo di discesa. Un’outsider probabilmente “telecomandata” da qualcuno lassù. Quel qualcuno è Elena Fanchini alla quale, negli stessi minuti, veniva dato l’ultimo saluto nella sua Solato. E Gigi ha rivolto a lei il primo pensiero. Perché c’era lui al via con Elly nel giorno dell’argento della compianta azzurra nata a Lovere ai Mondiali di Bormio nel 2005. Da un metallo all’altro, da una sorpresa all’altra a distanza di 18 anni. Favole che solo lo sport è capace di regalare. “Non c’è stata la medaglia di Sofy (Goggia ndr), ma così un po’ di terra bergamasca è sul podio” ci ha scritto via Whatsapp subito dopo il trionfo di un’atleta che aveva vinto una sola gara in Coppa del Mondo (il 9 dicembre 2017 il superG di St Moritz) e che ha fatto letteralmente irruzione nella storia della “disciplina madre” dello sci.  Una coincidenza che tocca la sfera emotiva in modo unico. Specie perché il denominatore è una figura professionale, semplice, schiva e certosina, che preferisce i fatti alle parole, che predilige il lavoro alle luci della ribalta. Parravicini, dopo un percorso più volte a fianco di Livio Magoni (l’ultimo con Petra Vlhova e la Coppa del Mondo del 2021 vinta dalla slovacca ndr) ha messo la sua sagacia al servizio di due velociste rossocrociate. E adesso è tornato sul tetto del mondo. Evidentemente, come canta Luciano Ligabue, “il destino ha la sua puntualità”. 

Gigi Parravicini, in basso a destra, con il gruppo della squadra delle velociste svizzere di sci alpino