Calcio

Giorgio Scalvini marchio di qualità

21 Settembre 2022

Federica Sorrentino

Giorgio Scalvini, 19 anni il prossimo 11 dicembre, è già più di un predestinato. Possiede già, oltre che piedi buoni e struttura fisica, intelligenza tattica. Gian Piero Gasperini se n’è accorto da tempo, ma proprio per questo torna a ribadire che il ragazzo deve crescere e maturare per sfruttare fino in fondo il suo ricco bagaglio di potenzialità. Risale all’aprile scorso il primo gol in serie A, seguito da quello messo a segno alla Roma all’Olimpico e valso la vittoria dell’Atalanta sui giallorossi. Dopo avere provato l’emozione della convocazione nella Nazionale maggiore da parte del ct Roberto Mancini, che lo ha fatto esordire a giugno contro la Germania (prima di suggellare con la maturità l’ottimo profitto nei cinque anni di studi all’Istituto Vittorio Emanuele II di Bergamo), Scalvini è tornato a mettersi a disposizione della Under 21 agli ordini di Paolo Nicolato. 

Nato difensore, viene schierato anche da centrocampista: “Mi trovo bene in entrambe le posizioni, in base a dove il mister mi schiererà cercherò di fare del mio meglio – ha raccontato in conferenza stampa, nel ritiro di Castel di Sangro – Mi sento più difensore perché è il ruolo che ho ricoperto per più tempo, ma se c’è bisogno di giocare a centrocampo lo faccio. In Nazionale maggiore, Mancini mi ha fatto esordire a centrocampo, mi ha chiesto se me la sentivo ed è andata bene”.

Cresciuto con il mito di Thiago Silva, Scalvini dice di prende ispirazione da un altro prodotto del settore giovanile dell’Atalanta, Alessandro Bastoni, poco più che maggiorenne ha già collezionato 22 presenze in Serie A. “Sono contento di aver avuto le mie opportunità – spiega -. E sono contento anche nel vedere molti giovani che stanno avendo spazio in squadre di Serie A e di Serie B. Si è parlato molto del limitato utilizzo dei giovani italiani, ma io credo che ci siano anche tante dimostrazioni di ragazzi che stanno facendo esperienza, nei club e in Nazionale. Mancini ci ha accolti molto bene nel gruppo, spiegando a noi giovani che non avrebbe fatto differenze di età. Dal punto di vista tecnico e tattico possiamo essere quelli del futuro ma anche del presente, e questo per noi è molto importante”. Ipse dixit. E non è poco per un quasi 19enne.

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