Svelato il percorso del Giro d’Italia 2026, decisamente meno a tinte orobiche, anche nella sua versione femminile. La presentazione delle prossime edizioni della Corsa in Rosa, avvenuta all’Auditorium «Parco della Musica Ennio Morricone» di Roma, ha infatti rivelato al mondo due tragitti che in un caso si limitano a lambire il territorio bergamasco, nell’altro lo ignorano del tutto.
Il Giro d’Italia 2026, come nelle sue passate edizioni, vivrà il suo antipasto all’estero. Dopo l’Albania, l’anno prossimo sarà la volta della Bulgaria: si parte infatti l’8 maggio sul Mar Nero, da Nessebar a Burgas, che sarà il luogo di assegnazione della prima Maglia Rosa. Prima autentica salita nella seconda tappa, con chiusura a Veliko Tarnovo. Terza tappa per velocisti, da Plovdiv alla capitale Sofia.
Dal 12 maggio la carovana rosa inizierà a percorrere le strade italiane, partendo da Catanzaro. Prime montagne concretamente impegnative saranno sugli Appennini, a Roccamorice con arrivo al Blockhaus, ai «Muri» di Fermo e in quel di Corno alle Scale. Prima volta qui dopo l’exploit di Gilberto Simoni risalente al 2004. Dopo il riposo, ecco la cruciale cronometro individuale Viareggio-Massa: sarà la Tappa Bartali del Giro 2026. Quindi la risalita verso Nord con tappe di media difficoltà, fino all’estremamente impegnativa Aosta-Pila: 133 km con ben cinque Gran Premi della Montagna e oltre 4.400 m di dislivello. L’indomani rotta verso Milano, per la novantesima volta nella storia sede di un arrivo di tappa.
Due giorni dopo (in mezzo una faticosa capatina in Svizzera, da Bellinzona a Carì), ecco il passaggio del Giro d’Italia 2026 in territorio bergamasco. Non però sulle tante montagne che la provincia presenta, bensì in un tratto pianeggiante di circa 40 km attraverso la Bassa. La tappa in questione partirà infatti da Cassano d’Adda (in omaggio a Gianni Motta, vincitore della kermesse 60 anni prima, nel 1966) per raggiungere Andalo. Il percorso verso il Trentino toccherà quindi il confine orobico entrando da Vaprio per abbandonarlo a nord-est, tra Sarnico e Paratico sulle coste del Lago d’Iseo. Decisivo per la Maglia Rosa sarà quindi il passaggio sulle Dolomiti del 29 maggio, da Feltre ai Piani di Pezzè con i 2.233 metri del Giau eletti a Cima Coppi. Omaggio alle vittime del Terremoto del Friuli (di cui nel 2026 ricorre il cinquantenario) sulla scalata del Piancavallo prima di chiudere le competizioni il 31 con la passerella di Roma.
Per il Giro d’Italia Women 2026 non è stato previsto un passaggio per la provincia orobica. La corsa, che propone nove tappe, prenderà il via il 30 maggio a Cesenatico (in assoluto il punto più meridionale toccato dal percorso) per terminare il 7 giugno a Saluzzo. Decisamente impegnativi il 2 giugno, con l’arrivo in salita della tappa Belluno–Nevegal Tudor ITT, e soprattutto l’8. Il giorno della Rivoli–Sestriere, prima volta in assoluto in cui le donne saranno chiamate a scalare il mitico Colle delle Finestre. Nei due giorni precedenti gli unici passaggi in Lombardia della gara, nel mantovano prima e nel pavese poi (con arrivo a Salice Terme). Tutt’altra questione rispetto al 2025 e alla storica prima tappa tutta cittadina per le strade di Bergamo, da Chorus Life al Sentierone lambendo Città Alta. Senza dimenticare che anche il giorno successivo la provincia fu onorata anche nelle sue montagne, nella tappa che partì da Clusone per arrivare ad Aprica.
Simone Yates, vincitore del Giro d’Italia 2025, e Elisa Longo Borghini, vincitrice del Giro d’Italia Women 2025 (credits: giroditalia.it/media)





