“Questa Atalanta non si è mai posta un solo obiettivo, perché non è nel suo dna. Quest’anno è il top perché siamo ancora in corsa su tre tavoli. Per noi è un momento fantastico, ce lo godiamo e non abbiamo alcuna intenzione di fermarci”. Con il doppio turno di squalifica a Gian Piero Gasperini è toccato a Tullio Gritti guidare l’Atalanta in panchina in queste due gare di semifinale contro la Fiorentina e tracciare poi il bilancio a fine partita.
Un bilancio ovviamente strapositivo, come ha spiegato l’allenatore in seconda dei nerazzurri, partendo dagli elogi alla squadra: “Questi giocatori sono stupendi, pensi che abbiano fatto il massimo e invece riescono sempre a fare una prestazione migliore di quella prima. In questi otto anni abbiamo fatto qualcosa di indescrivibile e il merito è ovviamente della società, dell’allenatore e dei calciatori fantastici che ci sono stati”.
Partita perfetta quella della Dea secondo Gritti, in panchina all’andata: “A Firenze eravamo stati sotto tono ma sapevo che non avremmo giocato due gare sotto tono. Stasera abbiamo fatto una partita strepitosa, più di così non so cosa potevano fare questi ragazzi e nostro portiere stasera non ha fatto una parata. Oggi è stata una goduria come quella di 15 giorni fa a Liverpool. Ora andiamo avanti. L’Atalanta non si è mai posta solo un obiettivo. Non vedo perchè decidere su quale dei tre tavoli giocare”, ha chiosato Gritti.
Deluso solo per il giallo a Scamacca che farà scattare la squalifica del centravanti per la finale all’Olimpico: “Bisogna cominciare a pensare che si gioca a calcio, in questo sport c’è il contrasto altrimenti togliamoli. Scamacca tocca Gonzalez ma probabilmente di anca e ginocchio, non di piede, altrimenti si ammonisce sempre. Questo è un contrasto, falloso ma non da ammonizione, è un fallo ma finisce lì. Sul gol che c’è stato annullato, Koopmeiners prende per primo il pallone”.
Tullio Gritti ha guidato la squadra dalla panchina nelle due gare di semifinale di Coppa Italia con la Fiorentina (Ph: A. Mariani)