La pace, a cui più di ogni altra cosa si è fatto riferimento nel saluto a Papa Francesco, richiama la solidarietà. E la solidarietà avrebbe dovuto suggerisce di mettere in atto i buoni princìpi che meritano di essere privilegiati ai regolamenti. Il dramma e il turbamento che la squadra del Lecce sta vivendo da giovedì scorso, giorno della tragica morte del suo fisioterapista Graziano Fiorita nel ritiro di Coccaglio in provincia di Brescia, non hanno smosso la Lega Serie A, che ha disposto il rinvio di 48 ore e non oltre della partita con l’Atalanta, prevista venerdì 25 aprile. Ancora in attesa della data dei funerali del quarantasettenne e ultraventennale collaboratore giallorosso (l’autopsia è fissata per lunedì 28 aprile), i dirigenti salentini hanno provato sommessamente a farsi interpreti dello stato d’animo del gruppo squadra, chiedendo un ulteriore rinvio in attesa del giorno del commiato. Se ne sono fatti partecipi i tifosi dell’una e dell’altra squadra, segno che per fortuna alla base, e nei cuori, il calcio continua a vivere di passione e valori. E la Bergamo nerazzurra pure ha vissuto i suoi gravi lutti, dagli incidenti stradali che hanno portato via il presidente Cesare Bortolotti e Chicco Pisani alla morte improvvisa del medico sociale Valter Polini in una trasferta in quel di Torino. Indirettamente colpita, come tutto il mondo del calcio, dal dramma del bergamasco Davide Astori, con immediata decisione di rinviare l’intera giornata, e nella passata stagione dal malore del dirigente viola Joe Barone, poi venuto a mancare, che fece slittare la partita con l’Atalanta a campionato concluso. Anche in questa occasione, la sensibilità e il buon senso avrebbero dovuto suggerire di rispettare il lutto e chiedere a tutti il consenso di riprogrammare le gare che vedono impegnato il Lecce. Invece, ha prevalso il “dovere di garantire la regolarità del campionato”. Senza tenere conto dello stato d’animo con cui i salentini devono scendere in campo. Rinunciare alla trasferta avrebbe comportato la sconfitta a tavolino e il -1 in classifica, ovvero aggiungere il danno alla beffa. In extremis, perfino il Ministro dello Sport Andrea Abodi ha provato a suggerire alla Lega Serie A di riprogrammare la partita di Bergamo in una data più consona, infrasettimanale, vedendosi rispondere picche. Cosicché, nella mattina di domenica la squadra del Lecce, con l’allenatore Giampaolo, accompagnato solo dal direttore sportivo Stefano Trinchera e del team manager Claudio Vino, si è imbarcata dall’aeroporto di Brindisi sul volo charter che l’ha portata a Bergamo. Nessun’altro dirigente al seguito, così come nessun tifoso è annunciato presente nel settore ospiti del Gewiss Stadium.
Gewiss Stadium durante una partita notturna (Ph: A. Mariani)