Calcio

Il centrocampo dell’Atalanta habitat di de Roon

16 Settembre 2024

Fabio Gennari

La crescita difensiva della Dea è importante per il rendimento di squadra dalle parti di Carnesecchi, ma anche e soprattutto per la possibilità di lasciare de Roon nella sua posizione naturale, ovvero quella di centrocampista centrale. Il numero 15 della Dea, capitano della squadra in assenza di Toloi, anche contro la Fiorentina ha giocato in diverse zone del campo. Nel primo tempo il ritorno a centrocampo vicino a Ederson aveva riaperto le porte della difesa sia a Djimsiti che a Kolasinac; dopo l’uscita di Hien (con la squadra avanti 3-2) è toccato di nuovo a lui scivolare in difesa con un rendimento che è stato comunque molto importante anche e soprattutto perché Bove, il suo avversario diretto, è rimasto molto più nella zona di centrocampo che in quella di attacco. Arrivato a quota 274 partite in serie A con l’Atalanta e con il duo Bellini-Angeleri fermo a 281, ormai de Roon si avvia ad essere il nerazzurro più presente di sempre nel massimo campionato italiano con una grande certezza: magari in futuro la sua carriera si allungherà pure parecchio se dovesse iniziare a muoversi da difensore centrale, ma oggi urge trovare una stabilità nuova con Kossounou protagonista (in attesa di Scalvini e di capire che giocatore è Godfrey) per tenere a disposizione del centrocampo un uomo decisivo come de Roon che, comunque, in caso di necessità poteva (e può) portare grandi risultati alla causa. 
Quando si muove a centrocampo, de Roon applica le stesse mappe “mondocentriche” di sempre: parafrasando il funzionamento della famosa applicazione di Google Maps per la navigazione stradale, il numero 15 olandese non ha limiti. Si muove dove si sente di farlo con il solo obiettivo di chiudere ogni falla, recuperare più palloni possibili e sostenere l’azione offensiva. Un tuttocampista nel senso più geografico del termine che esalta il pubblico per lo spirito di abnegazione e si fa sempre notare per la capacità di andare a sostegno di ogni compagno. Anche per questo motivo, forse principalmente per questo motivo, dietro bisogna trovare una quadra e “liberare” Marten de Roon solo in mezzo al campo. Il habitat naturale. 

Marten de Roon è arrivato a 274 presenze in A, a sette lunghezze da Bellini e Angeleri (credits: atalanta.it)