Outdoor

Il Tour sugli Appennini omaggia i grandi italiani del passato

29 Giugno 2024

Eugenio Sorrentino

Il Tour de France omaggia le strade d’Italia partendo da Firenze in una edizione, la 111esima, che vede al via solo otto ciclisti di casa nostra, uno in più della passata edizione: il campione d’Italia Alberto Bettiol, Davide Ballerini, Giulio Ciccone, Davide Formolo, Michele Gazzoli, Gianni Moscon, Luca Mozzato e Matteo Sobrero. Assenti giustificati Filippo Ganna, Jonathan Milan e Simone Consonni, che preparano l’appuntamento olimpico in pista a Parigi. Agli italiani in corsa si chiede solo di spezzare un digiuno nelle vittorie di tappa che dura da cinque anni e 85 traguardi. L’ultimo ad alzare le braccia a cielo è stato Vincenzo Nibali. Degli otto partenti, i più accreditati a un successo parziale sono Bettiol, Ciccone e Ballerini. Bettiol appare in grande condizione, sicuramente con più adrenalina e gamba dopo la conquista del tricolore; Ciccone nel 2023 è riuscito ad arrivare a Parigi con la maglia di migliore scalatore della Grande Boucle; Ballerini torna sulle strade del Tour dopo tre anni e corre insieme al debuttante Gazzoli nella squadra di Mark Cavendish, a caccia della storica 35° vittoria sulle strade francesi che gli permetterebbe di superare Eddy Merckx, che ne ottenne 34 in carriera. I protagonisti annunciati del Tour 2024 sono noti e sulla botta di tutti: in primis Tadej Pogacar, che punte all’accoppiata con il Giro che riuscì al Pirata Pantani nel 1998; poi Primoz Roglic, Jonas Vingegaard, Egan Bernal e Remco Evenepoel. Il Tour parte dall’Italia non per una passerella. Basta guardare il tracciato della prima tappa da Firenze a Rimini: 206 chilometri di saliscendi tra Toscana ed Emilia-Romagna. Corsa dura fin dall’inizio. Sono trascorsi 100 anni dalla prima grande vittoria italiana al Tour ottenuta da Ottavio Bottecchia, che fece il bis nel 1925. Dopo di lui i due successi a testa di Gino Bartali (1938 e 1948) e Fausto Coppi (1949 e 1952), Nencini nel 1960, Felice Gimondi nel 1965, Marco Pantani nel 1998 e Vincenzo Nibali nel 2014. Nel 2015 saranno trascorsi 60 anni dall’impresa di un giovane Felice Gimondi, che rimarrà nella storia del ciclismo. Difficile che il Tour torni sulle strade italiane a breve. L’impegno economico è di notevole portata. Allora non resta che sperare che i francesi vogliano onorare il grande campione bergamasco che, a 23 non ancora compiuti, ottenne la sua prima vittoria da professionista e indossò la maglia gialla nella tappa sul pavé da Roubaix a Rouen.

Alberto Bettiol, fresco campione d’Italia su strada, punta alla vittoria di tappa (credits: Photobicicailotto – federciclismo.it)