L’atletica leggera azzurra ha concluso gli Europei di Roma con 24 medaglie: 11 ori, 9 argenti e 4 bronzi al termine di sei giornate leggendarie. Per la prima volta in ventisei edizioni, al 1934 a oggi, gli azzurri festeggiano il primo posto nel medagliere. La ciliegina sulla torta è arrivata nella serata conclusiva con il trionfo della 4×100 con Matteo Melluzzo, Marcell Jacobs, Lorenzo Patta e Filippo Tortu che ha tagliato il traguardo in 37.82, un vantaggio abissale su Olanda (38.46) e Germania (38.52), il maggior distacco di sempre agli Europei. Non ha corso in finale, ma ha meritato ugualmente la medaglia d’oro il bergamasco adottivo Roberto Rigali, impiegato in batteria come primo frazionista e che ha contributo alla qualificazione. Medaglia anche per Lorenzo Simonelli. Dopo l’oro olimpico di tre anni fa e l’argento mondiale della scorsa stagione (con Rigali in gara), è il primo titolo europeo della storia per il quartetto veloce degli azzurri. La staffetta con Mennea e il bergamasco Vincenzo Guerini primo staffettista ottenne l’argento europeo esattamente mezzo secolo fa, sempre a Roma.
Nel lungo femminile, conquista l’argento Larissa Iapichino all’ultimo salto di una sfida appassionante nel lungo con 6,94 (+0.1) a un solo centimetro dal record personale e a tre dal suo primato indoor, nella gara vinta dalla tedesca Malaika Mihambo a 7,22 (+1.4), migliore prestazione mondiale dell’anno. Splendido il bronzo di Pietro Arese nei 1500 metri, ottenuto in volata con il tempo di 3:33.34 dopo il quarto posto di due anni fa.
La 4×100 che ha vinto la medaglia d’oro, formata da Matteo Melluzzo, Marcell Jacobs, Lorenzo Patta e Filippo Tortu. In basso, Roberto Rigali primo frazionista nella batteria valsa la qualificazione alla finale (Ph: Grana/Fidal)