Jasmine Paolini non ce la fa a salire sul trono di Wimbledon, ma la sua finale, persa in tre set con la ceca Barbora Krejcikova, resta nella storia del tennis azzurro, che ha piazzato anche tra i semifinalisti Lorenzo Musetti arresosi all’inossidabile Djokovic e conta il numero 1 del ranking, Jannik Sinner, fermato ai quarti da problemi fisici. Insomma, il terzo Grande Slam stagionale sull’erba di Londra sorride ai colori italiani, mai così protagonisti. Peccato, poi, che il tabellone abbia messo subito di fronte Sinner e Berrettini, con quest’ultimo (finalista nel 2021) apparso in condizioni di poter andare avanti. La 28enne Jasmine Paolini, testa di serie numero 7, ha entusiasmato il pubblico e ha tenuto in bilico il risultato fino all’ultimo, uscendo sconfitta con il punteggio di 6-2, 2-6, 6-4 in un’ora e 56 minuti di gioco. Krejcikova, numero 32 del ranking Wta e 31esima favorita del tabellone, succede così alla connazionale Marketa Vondrousova nell’albo d’oro del torneo. Apparsa contratta nel primo set, Paolini ha pareggiato i conti nel secondo infliggendo lo stesso scarto all’avversaria. Nel terzo e decisivo set, l’azzurra si è portata in vantaggio di due giochi a zero, per poi essere rimontata e superata dalla ceca che ha guadagnato un break. Decisivo il decimo gioco, quando Paolini ha annullato due palle del match, ha avuto l’opportunità di mettere a segno il controbreak, poi ha ceduto al terzo vantaggio di Krejcikova. Jasmine Paolini non solleva il trofeo di Wimbledon, ma raccoglie applausi a scena aperta e ale al quinto posto della classifica mondiale Wta.
Il sorriso di Jasmine Paolini, che ha conteso fino all’ultimo il successo alla ceca Borbora Krejcikova (credits: X @Wimbledon)