Il primo acquisto di gennaio dell’Atalanta, a costo zero, è Josè Luis Palomino. Il ritorno del Tucumano, già avvenuto da titolare contro l’Inter prima della sosta, rappresenta una novità molto importante per lo scacchiere nerazzurro. Gasperini quando lo ha avuto a disposizione ci ha sempre puntato forte, il rendimento della passata stagione del classe 1990 sudamericano (33 anni il prossimo 5 gennaio) rappresenta una certezza tecnica e agonistica assolutamente non di poco conto per un gruppo che, soprattutto in difesa, è stato quest’anno implementato da un altro giovane di grande prospettiva come Okoli.
Palomino e Toloi sono le due certezze d’esperienza, Scalvini e Okoli la polizza sul futuro e Demiral l’uomo di maggior valore e prospettiva anche per chi, sul mercato, guarda a Bergamo per capire se c’è qualcuno di interessante da comprare. Il turco, classe 1998, è a metà strada tra la possibilità di diventare il nuovo leader difensivo a medio termine e quella di andare a giocare altrove (magari in Champions) da protagonista. Il sesto della lista è Djmisiti, jolly prezioso che Gasperini ha sempre tenuto in considerazione.
In attesa che, post Mondiale, si muovano le acque del mercato, il ritorno tra i disponibili del numero 6 argentino ha stupito un po’ tutti per il livello di condizione fisica dimostrata. Dopo 5 mesi passati ai box, allenandosi da solo e lontano dal Centro Bortolotti, Palomino è arrivato al campo in condizioni fisiche ottimali e con la sola necessità di ritrovare tempi, distanze e ritmi dentro la partita. Il calcio è uno sport di squadra, si tratta quindi di aspetti decisivi ma tutto si può ritrovare in fretta solo se la gamba risponde presente.
Non contento di tutto il lavoro fatto con il personal trainer e amico Juri Ambrosioni di Wellness Cafè di Bergamo prima della sosta, Palomino ha continuato a spingere anche nelle due settimane di riposo concesse dal tecnico Gasperini e, monitorando i social, si è visto come sia stato praticamente l’unico a rimanere a Bergamo e ad allenarsi in continuazione per sistemare ancora meglio la forma fisica. Quando testa e gambe parlano la stessa lingua (della fatica), i risultati sono certi: l’Atalanta e gli atalantini ringraziano sentitamente.