Il riposo del guerriero. Meritato. Rigenerante. Terapeutico. Sead Kolasinac, 31 anni compiuti giovedì 20 giugno, sta guardando gli Europei da spettatore dopo che la sua Bosnia ha mancato la qualificazione negli spareggi di marzo. Doppia delusione per il gladiatore nerazzurro, bosniaco di passaporto ma nato e cresciuto in Germania: avrebbe potuto giocare Euro 2024 in casa sua, negli stadi dove ha iniziato la sua carriera con lo Schalke 04. E tra quattro anni, quando ne avrà 35, potrebbe non avere un’altra occasione per giocare un’Europeo. Ma questa esclusione dagli Europei ha un risvolto senza dubbio positivo per il giocatore, per i suoi muscoli e per l’Atalanta.
Il difensore ex Arsenal si era fermato a inizio maggio, nel primo tempo a Marsiglia dopo essersi immolato in un salvataggio eroico per evitare un gol dell’OM, per un problema muscolare al flessore. Ha recuperato in sole tre settimane per esserci a Dublino e blindare la difesa nerazzurra, con alcuni interventi decisivi nel primo tempo contro il Leverkusen. Poi ancora problemi muscolari. Una sosta estiva lunga, di quaranta giorni, era proprio quello che gli serviva, per far riposare i muscoli, per recuperare e smaltire l’acido lattico, oltre alle energie nervose e mentali che un Europeo prosciuga, soprattutto dopo un’infinita stagione da 56 partite. E’ un discorso che vale anche per gli altri veterani del gruppo atalantino, tutti soggetti a pproblemi muscolari: vale per De Roon, che ha perso gli Europei all’ultimo minuto proprio per il flessore, vale per Toloi e per Zappacosta. Ma vale soprattutto per Kolasinac che, con l’assenza prolungata di Giorgio Scalvini, sarà ancora più indispensabile nella prossima stagione, come leader difensivo, come diga. Al raduno del 10 luglio il bosniaco arriverà fresco, senza alcuno strascico muscolare: una buona notizia per Gasperini e per la Dea. E per lui.
Sead Kolasinac ha totalizzato 42 presenze alla prima stagione a Bergamo, di cui 30 in campionato con un gol all’attivo (Ph: A. Mariani)