Con El Bila Touré che ha bagnato l’esordio assoluto in serie A con la rete del 4-1 in casa del Genoa, i marcatori stagionali dell’Atalanta salgono a 14 in campionato e 18 in tutte le competizioni. Un risultato che spiega molto bene il momento dei nerazzurri, la capacità di un gruppo di essere decisivo con una profondità che incide tantissimo sull’autostima e sulla capacità di prendersi delle responsabilità anche in diverse zone del campo rispetto a quella di competenza.
La storia di Gasperini a Bergamo, sotto questo aspetto, è molto chiara. Con 701 reti segnate in 362 partite di tutte le competizioni la squadra nerazzurra è da sempre, con il mister di Grugliasco in panchina, un autentico spot per il calcio. Sono arrivate goleade in tutte le competizioni, segnare 4 reti è quasi una normalità se si considera che è già accaduto 48 volte di contare sul tabellino un poker di gol o pure qualcosa di ancora più sostanzioso. E si è verificato in tutte le competizioni, Champions League compresa.
Dicevamo dei marcatori diversi, una forza nemmeno troppo nascosta del Gasp-pensiero se si considera che ci sono stati anche bomber che al gol si sono spesso fatti valere. Zapata e Muriel sono ormai parte del passato, Gomez e Ilicic pure ma in gruppo ci sono ancora elementi come Pasalic (48 reti con la Dea) con numeri importanti e altri che stanno crescendo vertiginosamente. Dall’inizio o a gara in corso, l’Atalanta trova gol importanti e con grande continuità da diversi suoi elementi, il segnale di maturità è evidente e si traduce in una classifica che vede la Dea al quarto posto con il terzo attacco della serie A (44 reti in 23 partite giocate), la quarta difesa (23 gol incassati) e una dose di autostima che cresce sempre di più. Il motivo? Semplice: a Marassi i bergamaschi hanno vinto senza Ederson e Lookman, due giocatori che dal Sassuolo saranno nuovamente a disposizione e aumenteranno in modo netto le possibilità di scelta. Ci aspettano settimane intense da guardare con tanta, tantissima fiducia.
Passato e presente dell’Atalanta: Malinovskyi osserva Touré colpire di testa (Ph: Alberto Mariani)