“Da gennaio è stato il nostro salvatore della patria, ma non è che possiamo chiedergli di timbrare sempre il cartellino”. Parola di Massimo Brambilla, che persa la finale di Coppa Italia a tutto pro di una Fiorentina che ha colto invece da contropiedista la quarta di fila al novantatreesimo solleva l macigno delle responsabilità da Moustapha Cisse, a secco di gol come di tiri in porta. La Primavera dell’Atalanta, a immagine e somiglianza della prima squadra, ne ha fatti solo due con Alassane Sidibe nel primo tempo, giratosi sul filtrante di Panada (8′) e incornando l’angolo di Ceresoli (23′) ma sbattuto addosso a piede e guantoni di Fogli.
Fine dei baby nerazzurri, a livello di chance vere, al netto del rimorchio per il trequartista ivoriano sull’iniziativa Oliveri-Cisse lungo la catena di destra sventato dalla diagonale di Kayode. Distefano, al contrario, ci ha messo il piedino insieme al capitano Corradini una volta di più sull’ultimo rinvio del proprio portiere, allontanato corto da Berto dopo un match impeccabile in anticipo giusto per favorire conclusione, respinta, assist di Toci e tentativo di recupero di Zuccon ritardato d’un pelo. L’unica vera chance viola, eppure, era stata a 17′ dall’intervallo sul lungolinea tra Agostinelli e il centravanti-assistman, spesso perdente nei duelli con Cittadini che avendo più fisico di tutti s’è divertito a stringere al centro come ad avanzare.
Sassi s’è dovuto sprecare quasi soltanto lì, sulla panchina altrui invece Alberto Aquilani ha avuto la meglio anche grazie alla freschezza dei 2004, schierati a poker contro una Dea più scafata. Il tecnico vimercatese dei bergamaschi, mancata la quarta sorellina alle Coccarde 1999-2000-2003 in epoca Giancarlo Finardi, presente al “Penzo” di Venezia con l’AD Luca Percassi, Lee Congerton, Lele Zamagna e Giulio Migliaccio, deve ancora rinviare la conquista dell’ennesimo trofeo personale (anche titolo e supercoppa con la classe dei ’99 in Under 17, bastoni e Melegoni per intenderci) e dell’Under 19 biscudettata e bisupercoppata: “Non ci dormiremo la notte, ma dopodomani ripenseremo a campionato, playoff e lotta per lo scudetto – la chiosa -. Nel primo tempo abbiamo fatto meglio, ma se non fai il gol non la spunti contro una squadra che ha qualità e palleggio. Finché abbiamo pressato alto abbiamo fatto bene, poi le forze ci sono venute meno”.
L’atalantino Sidibe in azione nella finale con la Fiorentina (credits: atalanta.it)