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Calcio 21 Dicembre 2025di Eugenio Sorrentino

La Dea con Hien strappa tre punti al Genoa all’ultimo assalto

Serviva una vittoria per continuare a scalare la classifica ed è arrivata all’ultimo sussulto, all’ultimo assalto e allo scadere del recupero, quando dalla bandierina il piede di Zalewski ha disegnato la traiettoria perfetta per la testa di Hien, pronto ad approfittare di una indecisione del portiere genoano Sommariva, subentrato dopo appena tre minuti a seguito dell’espulsione lampo di Leali al 3’ di gioco. Per Hien, player of the match, il primo gol con la maglia dell’Atalanta, che torna a vincere fuori casa dopo tre mesi. Fino all’episodio decisivo, ovvero per tutta la durata della partita, il Genoa aveva sopperito all’uomo in meno grazie a una efficace organizzazione difensiva, facendo blocco e provando a ripartire, riuscendo anche a rendersi pericoloso in un paio di occasioni. La scelta operata da Palladino di schierare nel finale due attaccanti centrali ha creato una situazione favorevole per sfruttare una palla inattiva, come lo stesso allenatore si era augurato accadesse.

Il Genoa si è ritrovato a giocare una gara a handicap ma nel primo tempo la squadra di Palladino non è riuscita a sfruttare la superiorità numerica, come ci si aspettava, finendo per trovare gli spazi chiusi dalla densità difensiva praticata dai rossoblù. Poche e senza sbocchi le giocate individuali dell’Atalanta, che ha preferito ragionare di fronte a una formazione organizzata da De Rossi per fare blocco e portare pressione dal basso. Troppo prevedibili le geometrie dei giocatori atalantini, con il solo De Ketelaere che ha provato a muoversi su tutto il fronte d’attacco, dove Scamacca si è ritrovato imbrigliato nella morsa di Otoa e del raddoppio di marcatura. È mancata anche l’incisività di Maldini, che al di là dello spunto iniziale costato l’espulsione del portiere Leali, non ha fornito l’atteso contributo. Nel secondo tempo, continuando l’Atalanta a manovrare lentamente, il gioco delle sostituzioni è servito a cercare altre soluzioni, ma il più incisivo tatticamente si è rivelato Zalewski, riconoscendo a Carnesecchi il merito di evitare una capitolazione che avrebbe compromesso l’esito della partita. E’ una vittoria sofferta, ma l’esultanza finale di mister Palladino e la corsa per unirsi all’abbraccio dei suoi giocatori, la dice lunga sull’importanza del risultato pieno strappato al Ferraris. Il mister aveva detto alla vigilia che quella con il Genoa sarebbe stata la partita più importante da quando allena l’Atalanta. Lo è diventata di fatto.

LA CRONACA

Palladino affida a Daniel Maldini il ruolo di Lookman e, in assenza di Kossounou e Djimsiti, sceglie di arretrare De Roon sul settore destro della difesa, completata da Hien e Kolasinac, tenendo Scalvini in panchina. E’ Musah a fare coppia con Ederson, mentre Zappacosta e Bernasconi agiscono sulle fasce. De Rossi disegna un centrocampo con Frendrup, Malinovskyi e Ellertsson, preferito a Thorsby, e affianca a Vitinha il veloce Ekuban, lasciando a disposizione Colombo.

La partita prende una svolta dopo appena tre minuti, quando Norton-Cuffy si fa soffiare palla a centrocampo da Maldini che s’invola verso l’area genoana, al limite della quale il portiere Leali lo stende rimediando l’inevitabile cartellino rosso. In campo va Sommariva e De Rossi rinuncia a Martin, esterno sinistro di centrocampo, schierando la squadra con il 3-4-2. La superiorità numerica permette all’Atalanta di sfruttare di più la propria fascia destra, dove agiscono Zappacosta e De Keteleare, dal cui piede sinistro parte la prima conclusione a rete, al 10’, con respinta di Sommariva. Prima del quarto d’ora ci prova Ederson con mira alta. Ma c’è anche un’opportunità per il Genoa su calcio d’angolo di Malinosvkyi e colpo di testa di Vasquez che Carnesecchi respinge. L’Atalanta avanza facendo girare palla per tentare di scardinare il fronte rossoblu che si ricompatta velocemente per garantire copertura con il concorso dei suoi tre centrocampisti. La squadra di De Rossi non rinuncia però ad attaccare la profondità A metà primo tempo ancora Maldini protagonista, quando viene steso appena fuori dall’area di rigore verso la linea di fondo. Al 33’ break di Musah che ruba palla a Malinovskyi e inizia una discesa conclusa con un tiro alto. Su capovolgimento di fronte, un’incursione di Ekuban che favorisce la conclusione di Vitinha bloccata da Carnesecchi. Al 35’ Atalanta pericolosa con De Ketelaere che da centrosinistra scodella in area per l’inserimento di Kolasinac il cui tocco di testa non raggiunge la porta. Nel recupero del primo tempo, salvataggio di Vasquez che allontana il pallone prima della linea bianca anticipando l’intervento di De Ketelaere. E al rientro il campo dopo l’intervallo a sfiorare il vantaggio è il Genoa, con una discesa rabbiosa sulla fascia destra di Norton-Cuffy, quasi a volersi riscattare dal grave errore di inizio partita, e palla a centro area per Vitinha che colpisce l’esterno del palo. L’Atalanta risponde al 4’ su corner di Bernasconi e girata di Ederson troppo debole per impensierire Sommariva. Al 7’ Maldini avrebbe la palla buona, su tocco sporco di Scamacca dentro l’area, ma il suo tiro è fuori misura. Al 12’ Palladino, intuendone le difficoltà, lo sostituisce con Samardzic. Subito si sviluppa un’azione con De Ketelaere che serve Scamacca il cui colpo di testa è preda del portiere. Al 22’ nelle file del Genoa escono Malinovskyi e Ekuban per fare posto a Thorsby e Colombo. Subito dopo Palladino avvicenda Zappacosta e Bernasconi, con Zalewski e Sulemana, lasciando Samardzic esterno destro a tutta fascia. Al 26’ occasione per De Ketelaere che dai 16 metri allarga troppo il compasso. Al 32’ il Genoa costruisce la più nitida occasione da rete, su azione da corner, con un colpo di testa a schiacciare di Colombo che Carnesecchi neutralizza con reattività e bravura. Nel finale di partita Palladino gioca la carta del doppio centravanti, inserendo Krstovic e Brescianini al posto di Kolasinac e Ederson. Nel Genoa Masini subentra a Vitinha. Al 41’ Zalewski calcia forte dalla distanza e va molto vicino al gol. Allo scadere, su palla respinta di Sommariva, il sinistro di Samardzic viene smorzato in angolo da un difensore genoano. Su cross di Zalewski spizzata di Krstovic che non inquadra lo specchio della porta. Al 94’, su azione da calcio d’angolo, uscita imperfetta di Sommariva e colpo di testa vincente di Hien. Che ha riscritto la storia della partita.

GENOA-ATALANTA 0-1

GENOA (3-5-2): Leali sv Marcandalli 6.5 Otoa 6.5 Vasquez 6.5 Norton-Cuffy 5 Frendrup 6.5 Malinovskyi 6 (22’ st Thorsby 6) Ellertsson 6 Martin sv (3’ pt Sommariva 6) Vitinha 6.5 (37’ st Masini sv) Ekuban 6 (22’ st Colombo 6). A disposizione: Lysionok, Carboni, Fini, Stanciu, Venturino, Ekhator, Sabelli, Ostigard. Allenatore: De Rossi

ATALANTA (3-4-2-1): Carnesecchi 7 De Roon 6 Hien 7 Kolasinac 6 (37’ st Krstovic sv) Zappacosta 6 (24’ st Zalewski 7) Musah 6 Ederson 6 (37’ st Brescianini sv) Bernasconi 5.5 (24’ st Sulemana 6) De Ketelaere 6 Maldini 5 (12’ st Samardzic 5.5) Scamacca 5.5. A disposizione: Sportiello, Rossi, Scalvini, Ahanor. Allenatore: Palladino

Arbitro: Abisso 6. Assistenti: Di Gioia e Barone. IV Uomo: Marchetti Var: Gariglio AVar: Marini

Marcatori: st 45’+4 Hien

Ammoniti: Samardzic, Palladino, Zalewski, Thorsby. Espulso Leali al 3’ pt.

Recupero: 2, 5

L’esultanza di Hien dopo lo stacco di testa vincente al 94′ (Ph: A. Mariani)