Parma, Cremona, Udine, in casa con il Sassuolo e ora Verona. Ben 5 partite (su 14 giocate in campionato) in cui il gruppo nerazzurro non è quasi mai riuscito a dare la sensazione di poter davvero prendere in mano il gioco in modo autoritario. Gare in cui avversari meno dotati tecnicamente hanno maramaldeggiato in mezzo al campo con troppi errori individuali e di squadra degli orobici, in impostazione ma non solo. L’Atalanta a Verona ha perso meritatamente contro l’ultima della graduatoria, andando sotto 3-0 (con un errore grave del VAR che non ha richiamato Mariani per un fallo di mano che avrebbe portato al rigore del possibile 2-1) e non dando mai la sensazione vera di poterla recuperare. Ed è proprio questo a stupire e amareggiare di più: non ci sono dubbi che i nerazzurri sono più forti sul piano tecnico e tattico ma su quello agonistico hanno avuto la meglio elementi che la Champions League, nella stragrande maggioranza dei casi, ad oggi l’hanno visto e la vedono solo in TV.
La domanda che si fanno in tanti è semplice: perché capitano queste partite? Come mai non si riesce ad avere quella continuità che tutti si aspettano? L’unica conclusione al momento plausibile, tralasciando parate del portiere o gol mangiati, è che il gruppo sia mentalmente fragile e quindi in occasioni delle gare pesanti di Champions è comprensibile quel “quid” di imprevedibilità in più che i calciatori esperti e abituati alla manifestazione riescono a tirar fuori. D’altro canto, il rovescio della medaglia è semplice: solo l’Atalanta può evitare certe prestazioni non da Atalanta, nessun altro. Non c’è mercato, non ci sono acquisti e cessioni ancora per almeno un 4-5 settimane ed è evidente che queste dinamiche diventeranno poi prioritarie. Nel mentre, massima presa di coscienza da parte dei giocatori perché non sono spiegabili certe involuzioni nel breve volgere di qualche giorno. Tutti devono prendersi responsabilità importanti e contribuire alla raccolta dei punti che, partita dopo partita, diventano sempre più preziosi.
Djimsiti, Pasalic e de Roon: la vecchia guardia saluta i 616 sostenitori giunti da Bergamo allo stadio Bentegodi (credits: atalanta.it)





