Verona e Monza, per continuare la scalata. Per cancellare definitivamente il Como, l’unica vera gara steccata in questa prima parte di stagione. Per confermarsi come una delle pretendenti ai posti in vetta che danno respiro europeo ai sogni della gente. Dopo il prezioso, anche se amaro, pareggio interno per 0-0 contro il Celtic, l’Atalanta di Gasperini è attesa da due gare interne che possono pesare tantissimo nell’economia (momentanea) del campionato. Ovviamente nessuna sentenza, si arriverà alla decima giornata con i brianzoli, ma un quarto di campionato è di solito già indicativo del percorso che una squadra può o non può fare.
Si comincia domani con il Verona, appena 3 giorni dopo l’arrembaggio nerazzurro di fronte al doppio bus scozzese piazzato davanti alla porta di Schmeichel. Simili dimostrazioni di superiorità normalmente sono appannaggio delle grandissime d’Europa, l’Atalanta è campione in carica dell’Europa League ma non si può considerare (ancora) al pari delle super top anche perché loro, le squadre più forti a livello mondiale, un modo per vincere gare come quella di mercoledì alla fine lo trovano.
Per superare il Verona bisognerà innanzitutto continuare a fare gol come il miglior attacco del campionato (18 reti all’attivo) riesce a fare senza grandi problemi in Italia. Anzi, i numeri dicono che si potrebbe pure andare ancora meglio se non fosse per pali, traverse e occasioni mancate di poco. Con 13 punti, la Dea è a -6 dalla vetta (Napoli, 19) e domenica prossima farà visita proprio ai partenopei. Nel mentre, scaligeri e brianzoli sono ostacoli insidiosi ma alla portata, gare in cui se la Dea vince ha fatto il suo dovere (almeno per la critica) mentre altri risultati sarebbero una battuta d’arresto. Dopo il Verona a Bergamo arriverà il Monza di Nesta, squadra che ha rifilato un sonoro 3-0 esterno al Bentegodi alla formazione di Zanetti e che non è ancora facile da inquadrare. Più per prestazioni e rendimento che per punti. In linea generale, dalle parti di Zingonia si respira fiducia ma c’è attenzione ai dettagli: per vincere serve l’aiuto di tutti (leggasi turnover) e prestazioni di alto livello. La Dea sa come si fa.
Hien, ex scaligero, nel match disputato al Gewiss Stadium il 15 aprile scorso (Ph: A. Mariani)