Se la fiducia si misura con i numeri dei tifosi in trasferta a Liverpool, l’Atalanta ha di che gioire perché la presenza dei 2.140 atalantini annunciati nel settore ospiti dello stadio Anfield assume un significato ben diverso dal rituale. Se la squadra di Gasperini avesse continuato ad inanellare risultati positivi, sull’onda lunga del successo maturato allo stadio Maradona, si sarebbe parlato probabilmente solo di grande e giustificato entusiasmo al seguito. Voli e biglietti sono stati prenotati con ampio anticipo, in molti casi con ardimentose triangolazioni negli aeroporti europei, ma i “trasfertisti” sanno di dovere svolgere un compito importante. Guardando quello spicchio del glorioso impianto, chi scende in campo saprà una volta di più per chi e quale maglia sta giocando. E in quale contesto, naturalmente. Da sessant’anni i tifosi dei Reds cantano orgogliosamente “You’ll never walk alone”, facendo sì che i loro beniamini non camminino da soli. Quelli di Bergamo, altrettanto orgogliosamente, ci mettono cuore e fede, che contano tanto di più nei momenti più difficili. Mentre Gasperini è impegnato a sciogliere i nodi che si sono imbastiti quando a Cagliari la pressione dei padroni di casa ha fatto saltare qualche ingranaggio, il gruppo squadra può essere aiutato a ritrovare convinzione e serenità anche dal sapere che in terra d’Albione ci sarà una bella macchia di colore nerazzurro a rompere la monotonia del rosso. D’altronde, i 2.140 presenti all’Anfield, al pari di quelli che seguiranno la partita da casa, si augurano di vedere innanzitutto una bella Atalanta.
L’entusiasmo dei giocatori dell’Atalanta dopo la qualificazione ai quarti di Europa League (credits: atalanta.it)