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Calcio 2 Novembre 2025di Eugenio Sorrentino

La Dea ritrova de Roon e prova a rigenerarsi per Marsiglia

La migliore medicina per l’Atalanta, dopo una prestazione talmente brutta da perdersi nella notte dei tempi per ricordarne una simile a quella fornita a Udine, è stata la ripresa della preparazione in vista della trasferta di Champions a Marsiglia. Facile immaginare che ci sia stato un confronto ragionato per capire le cause di una così sorprendente e inattesa involuzione. L’espressione della consapevolezza di un approccio scialbo e poco attinente allo spirito che ha caratterizzato il gioco dell’Atalanta è emersa chiaramente nelle dichiarazioni pacate rese nel post partita da Davide Zappacosta, che in campo è apparso lucido e dimostrato di avere gamba. Ciò che, prima di lui, ha detto Juric è stato eloquente. Un approccio del tutto sbagliato, innanzitutto dal punto di vista mentale. Ma anche l’incapacità di rimettere in ordine l’assetto per imbastire una manovra fluida e precisa. Sì giocava contro la peggiore difesa della serie A, ma stavolta le occasioni da gol non si sono contate con il pallottoliere, com’era accaduto nelle precedenti partite. Tutt’altro. Siccome la tecnica individuale non si disimpara e detto che il possesso è stato percentualmente dalla parte dell’Atalanta, ecco che entrano in gioco la qualità dei passaggi e la capacità di arrivare prima sulla palla. Quanto alla velocità, si è capito che il ritmo basso toglie alla squadra gran parte delle potenzialità offensive, perché tutto diventa prevedibile. L’Udinese, squadra buona e bene organizzata, ha fatto semplicemente la sua parte trovando terreno fertile nel passo e nella fisicità, raccogliendone i frutti. Ora questa Atalanta è chiamata a dimostrare che si è trattato di una brutta giornata, assolutamente da cancellare, per essere pronta a scendere in campo con la massima concentrazione al Velodrome di Marsiglia. Laddove un anno e mezzo fa gettava le basi per guadagnare il lasciapassare della finale di Europa League a Dublino. Le leve per la pronta ripresa sono certamente spirito e motivazione. E chi più del capitano Marten de Roon è pronto a farne il vessillo con cui affrontare i francesi? La buona notizia è proprio il suo rientro in gruppo. Il che ne presuppone l’impiego dall’inizio, per poter disporre di una mediana che dia equilibrio. Insieme a lui è tornato ad allenarsi con la squadra anche Daniel Maldini, altro elemento che finora non ha inciso come ci si aspettava. Ora, però, la rigenerazione riguarda tutti i giocatori di movimento per rimettere in campo la personalità e la determinazione che servono per essere all’altezza dell’avversario di turno in Champions League.

Marten de Roon è tornato in gruppo alla ripresa degli allenamenti dopo la trasferta dui Udine (credits: atalanta.it)