All’Atalanta scesa in campo allo stadio Maradona non si chiedevano miracoli ma concretezza e qualità per arginare lo strapotere del Napoli, che alla lunga si è manifestato in tutta la sua pienezza. Perché la squadra di Spalletti è capace di fare la differenza aumentando il ritmo anche quando la partita è di per sé intensa. Lo ha fatto nella ripresa, dopo che nel primo tempo la squadra di Gasperini era riuscita a spuntarne le armi offensive, evitando di subire le proverbiali verticalizzazioni. Ingranata la marcia in più, dopo 60’ Kvaratskhelia ha dimostrato una volta di più di che pasta è fatto, ubriacando Toloi e il resto della difesa prima di infilare la palla all’incrocio dei pali. Nulla ha potuto Musso, che nel primo tempo si era opposto a due conclusioni di Politano e a un’incursione dello stesso georgiano. L’Atalanta si è piegata ancora nel momento in cui avrebbe dovuto uscire e spingere alla ricerca del pareggio, prendendo gol su azione da calcio d’angolo con un’inzuccata di Rrahmani e una parabola beffarda su cui forse è mancato il classico colpo di reni del portiere. L’attacco ha osato poco, ma almeno si è rivisto Zapata e i tiri, anche se solo nel finale, quantomeno sono arrivati, scaldando le mani a Gollini, l’ex tra i pali del Napoli al posto di Meret. Tre partite senza segnare non è nelle corde dell’Atalanta di Gasperini. Il quale ha rinunciato a Lookman dall’inizio e a Hojlund nella ripresa, per riproporre il tandem colombiano. Pasalic non ha prodotto quanto sperato da trequartista, ruolo in cui nemmeno Boga ha fatto la differenza da subentrato. Era una partita difficile, è stato impedito a Osimhen di offendere, ma ci sono anche gli altri a fare la differenza. Il Napoli ne ha vinte 22 su 26. La strada che porta in Europa è ancora aperta, ma lAtalanta deve ritrovare la capacità di fare gol.
Gasperini recupera Scalvini e lo schiera titolare per contrastare Politano, con Toloi e Djmisiti a completare il reparto difensivo, chiamato a vedersela con Osimhen e Kvaratskhelia. Sorpresa in avanti con Zapata, al rientro, insieme a Hojlund. Mediana con De Roon e Ederson, mentre Pasalic è sulla trequarti a tu per tu con Lobotka. Sulle fasce confermati Maehle e Ruggeri. Napoli della formazione annunciata, senza Lozano e Raspadori, ma con la novità dell’ultim’ora con l’ex Gollini tra i pali al posto di Meret, ripiegato in panchina per un dolore al polso.
Nelle prime battute di gioco l’Atalanta regge la pressione alta del Napoli, impedendo che possa trovare la profondità. Il primo spunto dei partenopei arriva al 6’ con una palla recuperata da Politano che va al tiro, chiamando Musso alla deviazione in angolo. Funziona il gioco di interdizione che permette alla squadra di Gasperini di salire e gestire la fase di possesso, provando ad imbastire qualche azione offensiva. Dopo la metà del primo tempo il Napoli si accende con le sue ali offensive. Prima Kvaraskhelia salta Maehle e dalla linea di fondo prova sorprendere Musso, che copre con il petto, poi Politano supera in velocità Scalvini che lo stende, prendendo il giallo. Al 41’ un break di Kvaratskhelia entro i 16 metri provoca un flipper mettendo Politano di calciare a rete. Musso pronto a stendersi sulla sinistra e respingere. Nell’azione si infortuna Djimsiti, costretto a uscire per un risentimento muscolare al flessore sinistro. Gli subentra Demiral, chiamato a duellare con Osimhen. Nell’intervallo resta negli spogliatoi Hojlund, avvicendato da Muriel. La ripresa inizia con una bella azione di Politano conclusa in acrobazia da Osimhen, con Musso pronto alla parata. Due volte Kvaratskhelia prova il tiro senza inquadrare la porta, ma dopo un colpo di testa a lato di Osimhen, al quarto d’ora il georgiano getta nello scompiglio la difesa bergamasca aggirando Toloi e infilando il pallone all’incrocio dei pali pure con una leggera deviazione di Scalvini. Al 20’ Politano e Zielinski lasciano il campo, sostituiti da Elmas e Ndombelé. Gasperini risponde avvicendando Maehle e Pasalic con Zappacosta e Boga, riproposto come trequartista. Le squadre di allungano e al 28’ l’Atalanta si accende andando due volte al tiro, prima con un’azione personale di Muriel che costringe Gollini a rifugiarsi in angolo, poi con un colpo di testa di Zapata bloccato a terra dal portiere. Alla mezz’ora deve arrendersi anche Kim, sostituito da Juan Jesus. Al 32’ Rrahmani raddoppia su calcio dalla bandierina, staccando a centro area e insaccando nell’angolo alla destra di Musso proteso. L’Atalanta riparte con orgoglio e al 38’, su assist di Zapata, Ruggeri vede la sua staffilata respinta da Gollini. Al 40’ escono Osimhen e Kvaratskhelia per Simeone e Zerbin. Una comparsa nel finale anche per Lookman, al posto di Toloi. Il triplice fischio sancisce la vittoria numero 22 del Napoli in 26 giornate.
NAPOLI-ATALANTA 2-0
Napoli (4-3-3): Gollini 6 Di Lorenzo 6 Rrahmani 6.5 Kim 6.5 (30’ st Juan Jesus 6) Olivera 6 Anguissa 6.5 Lobotka 6 Zielinski 6 (20’ st Ndombelé 6) Politano 6.5 (20’ st Elmas 6) Osimhen 6 Kvaratskhelia 7 A disposizione: Meret, Marfella, Ostigard, Bereszynski Demme, Gaetano, Xedadka, Simeone, Zerbin. Allenatore: Spalletti
Atalanta (3-4-1-2): Musso 5.5 Toloi 5.5 (44’ st Lookman sv) Djimsiti 6.5 (43’ pt Demiral 6) Scalvini 5.5 Maehle 5.5 (23’ st Zappacosta 5.5) De Roon 6 Ederson 5.5 Pasalic 5 (23’ st Boga 5.5) Hojlund 5 (1’ st Muriel 5.5) Zapata 6.5. A disposizione: Sportiello, Rossi, Okoli, Soppy, Palomino. Allenatore: Gasperini
Arbitro: Colombo 6 Assistenti: Berti e Colarossi. IV Uomo: Doveri. Var: Valeri AVar: Abisso
Marcatori: st 15’ Kvaratskhelia 32’ Rrahmani
Ammoniti: Ruggeri, Osimhen, Scalvini
Recupero: 3, 4
Kvaratskhelia aggira Toloi e calcia il pallone dell’1-0 (Ph: Alberto Mariani)
Photogallery Napoli-Atalanta 2-0 (Ph: Alberto Mariani)