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La favola Virescit una storia di valori autoctoni

28 Ottobre 2024

Eugenio Sorrentino

Storie di sport poco note, ma che meritano di essere raccontate. Il libro “La favola viola”, scritto da Giacomo Maier, ripercorre l’epopea della Virescit, la squadra bergamasca uscita dall’oratorio di Boccaleone, che è arrivata a sfiorare la promozione in serie B. L’autore ne ha ricostruito la favola, raccontandone il lavoro e scavando nella memoria insieme al giornalista Paolo Marabini alla Biblioteca dello Sport “Nerio Marabini” a Seriate.

L’industriale che a suo tempo ha regalato il campo sportivo teatro delle imprese calcistiche le ha conferito il nome della squadra di un altro oratorio cittadino in cui aveva giocato da giovanissimo. Sono oltre 250 i calciatori che hanno indossato la maglia della Virescit. “Scriverne è stata un’emozione” – dice Maier. A partire dalla famiglia Ghisleni, con Sandro e Domenico in veste di presidente e vicepresidente, insieme a Carlo Valenti, giocatore e poi direttore sportivo. La storia della società, prima che arrivasse al calcio allora semiprofessionistico, nasce quando la denominazione della squadra è cambiata da Oratorio Boccaleone a Virescit. L’approdo in serie D ha dato il via all’escalation. Non solo il quartiere, la squadra richiamava appassionati da tutta la provincia, fino a 500 spettatori saturando la piccola tribuna oltre le reali capacità. “Il successo della Virescit risiedeva nella “bergamaschità”, che ha permesso di creare una straordinaria amalgama” – ha sottolineato Maier. La panchina è passata da mister Biffi a Luciano Magistrelli, antesignano del gioco moderno. Il più grande talento della Virescit? Maier risponde a sorpresa, citando Alessandro Roccatagliata. “Senza dimenticare Valter Bonacina e Marco Simone, arrivato in Nazionale”. Insieme a Simone, arrivò dal Como anche Didoné, altro fine interprete. “La Virescit aveva la capacità di esprimere un calcio di alto livello, in ogni categoria in cui abbia militato. Nel primo anno di C1, Arrigo Sacchi allenatore del Parma aveva elogiato la Virescit. Ci fu poi lo spareggio di Perugia per la promozione in B, perso con la Reggina di Nevio Scala. Erano 700 i sostenitori arrivati da Bergamo, ben trentamila i reggini. In realtà il salto di categoria era sfumato prima. Da quella sconfitta, la Virescit iniziò ad imboccare la parabola discendente. Tuttavia, prima di cedere la società all’Alzano del rag. Morotti, la Virescit ha “rischiato” di tornare in C2 con D’Astoli allenatore. “Oggi qualcosa che assomigli alla Virescit è la squadra milanese dell’Alcione, che milita nel girone A di serie C” – ha detto Maier, prima di lasciare spazio alle testimonianze degli ex calciatori Tom Astolfi, Tullio Simonini e Claudio Foscarini. Una cosa è certa: per i valori espressi, la famiglia Virescit avrebbe meritato il traguardo della B.

Giacomo Maier e Paolo Marabini durante la presentazione del libro “La favola viola” (credits: Pernice Editori)

Da sinistra, in alto, Astolfi, Simonini, Foscarini e Ghisleni. A destra: il libro dedicato alla storia della Virescit