Martina Caironi torna a vincere l’oro paralimpico nei 100 metri T63, il terzo dopo quelli conquistati a Londra 2012 e Rio 2016 e seguiti dall’argento di Tokyo. Un successo che la consacra ancora di più nella storia dello sport azzurro, espressione della straordinaria longevità agonistica che l’ha visto gareggiare sempre ai massimi livelli, ma dal sapore dolce amaro per le aspettative di tutti gli sportivi italiani che avrebbe voluto rivedere il fantastico podio tutto tricolore di Tokyo 2020. Invece, a una decina di metri dal traguardo, quando era allineata e in lotta per la vittoria con Martina Caironi, la campionessa uscente Ambra Sabatini è inciampata facendo leva sulla sua protesi, cadendo lateralmente e coinvolgendo Monica Contrafatto che correva nella corsia di fianco. Martina Caironi ha concluso la sua fantastica falcata primeggiando con il tempo di 14.16, a cinque centesimi dal record paralimpico di Ambra Sabatini. La pluricampionessa bergamasca, ora la più medagliata nella storia dell’atletica paralimpica italiana, si è lasciata alle spalle l’indonesiana Tiarani (14.26) e la britannica Okoh (14.59). Trascinata nella drammatica caduta della Sabatini, Monica Contrafatto ha tagliato il traguardo scivolando con il corpo in avanti quasi in contemporanea con Okoh, divisa da un solo centesimo. Poi, a un’attenta revisione delle immagini, Monica Contrafatto viene accreditata dello stesso trempo della britannica e dunque della medaglia di bronzo ex-aequo. Monica viene ripagata della sfortuna e conquista il terzo bronzo paralimpico consecutivo. Il verdetto mette insieme la gioia immensa di Martina Caironi e la disperazione di Ambra Sabatini. Ma il terzo oro di Martina è leggenda. “Sto volando” – ha detto la neo campionessa paralimpica dei 100 T63, prima di avviarsi alla cerimonia di premiazione – “E’ incredibile ciò che è accaduto. Sono dispiaciuta per Ambra, oltre che per Monica”. Ambra Sabatini non riesce a spiegarsi la caduta assurda. “Vedevo la linea del traguardo, mi pareva di toccarla” – ha detto, spiegando che prima della gara ha avuto un problema alla valvola della protesi, riparata con il silicone. Potrebbe essere stata questa la causa del cedimento. “Sono felicissima che Martina sia riuscita nell’impresa di vincere l’oro. Mi spiace avere coinvolto Monica”, ha aggiunto la ventiduenne erede naturale di Martina Caironi, pensando già al percorso che la porterà alle Paralimpiadi di Los Angeles 2028.
Martina Caironi avvolta nel tricolore dopo l’oro nei 100 T63 a Parigi (Ph: Bizzi/CIP)