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Calcio

La sosta per costruire la vera Atalanta

30 Agosto 2024

Federica Sorrentino

Difficile spiegare cosa è successo nei meccanismi dell’Atalanta, tanto da essere costretti ad archiviare una partita persa con 4 gol al passivo. Gian Piero Gasperini lo ha fatto nella sala stampa dello stadio di San Siro, riconoscendo che a determinare il risultato è stato l’approccio sbagliato all’inizio di primo e secondo tempo, quando sono stati subiti due gol orribili. L’allenatore atalantino apprezza l’atteggiamento dignitoso dei suoi giocatori contro la straripante Inter, ma è consapevole che i giorni della sosta dovranno servire a recuperare chi è infortunato e ad inserire i nuovi arrivati. Una squadra da costruire, superando le emergenze che hanno attanagliato il reparto difensivo ma privato anche quello offensivo di giocatori importanti, non solo per problemi fisici. Non era previsto che l’Atalanta dovesse cambiare tanti elementi della rosa, tuttavia ciò è avvenuto e sono arrivati dieci giocatori di movimento, alcuni dei quali – come ha osservato Gasperini – destinati ad essere inseriti a campionato in corso. Poco tempo e non tutti a disposizione, perché durante la sosta alcuni elementi dovranno rispondere alle chiamate delle Nazionali. Compito impegnativo. “Nella mia vita di allenatore mi sono ritrovato spesso a ripartire con squadre molto rinnovate. Quest’anno ciò non era previsto”. Invitato a fare una disamina dei possibili rientri dopo la sosta, Gasperini non si è sbilanciato su Zaniolo, dicendosi ottimista su Kolasinac e certo sul recupero di Lookman, portato in panchina. A questi si aggiungono i nuovi arrivati Kossonou e Cuadrado, e in più c’è Godfrey, che non ha trovato ancora spazio. Elogi per il giovane Palestra. “Fa parte della rosa, verrà utilizzato e vedremo la sua crescita”.

Alla domanda se ci sono aspetti della partita che non riservino solo lati negativi, Gasperini risponde prendendo ad esempio Retegui, che ha tenuto 90 minuti bene. Ma anche come fosse importante vedere all’opera Brescianini e Samardzic. “E’ una squadra che dovrò aiutare a ritrovare morale. Non ho rimproveri da fare sotto l’aspetto dell’impegno. Adesso, dopo la sosta, dopo tre trasferte, finalmente giocheremo in casa, nel nostro stadio. Da fine campionato scorso non siamo stati più a contatto i nostri tifosi. E’ importante che i nuovi giocatori conoscano Bergamo, perché l’Atalanta vive di attaccamento e di emozioni. Dopo la partita con la Fiorentina, giocheremo in Champions. Sono convinto che tornare a disputare la massima competizione europea ci darà motivazioni forti che poi spero riporteremo in campionato”.

In sala stampa ha parlato anche Raoul Bellanova, che sognava certamente un esordio diverso con la maglia dell’Atalanta, sebbene raggiunto dalla notizia della convocazione in azzurro prima della partita di San Siro. 

“Penso che sia difficile per qualsiasi tipo di squadra venire a giocare a San Siro. Però è andata così, dobbiamo rimboccarci le maniche. Siamo una squadra con tanti giocatori nuovi, mentre l’Inter gioca a memoria ed è indubbiamente la squadra più forte del campionato. Però sono fiducioso e certo che ci sarà una svolta positiva dopo la sosta. Non sono per niente contento della mia prestazione personale, devo cercare di amalgamarmi con la squadra, il passato è alle spalle. Un calciatore professionista deve pensare al presente. E’ sempre un grande onore essere convocato in Nazionale. Se Spalletti non non mi ha fatto giocare agli Europei, avrà avuto i suoi motivi. Io sono a disposizione e pronto a dare sempre il cento per cento”. L’impatto con l’ambiente dell’Atalanta? “Ho trovato un bellissimo gruppo. Ripeto, ci sono tanti giocatori nuovi e quando si cambia bisogna imparare a conoscersi bene. Sono contento di essere tornato a Bergamo, dove sto bene, e ho voglia di dimostrare quanto di buono fatto l’anno scorso a Torino”.

Gian Piero Gasperini in panchina allo stadio di San Siro (Ph: Alberto Mariani)