L’alba del 2025 regala a Jacopo Rizzi una medaglia di bronzo a squadre U20 in Coppa del Mondo di spada. Il diciannovenne alzanese, ora tesserato con l’Aeronautica Militare e studente di medicina all’Università di Torino, aggiunge un altro podio alla sua giovane carriera che lo ha visto conquistare nel 2024 l’oro di spada a squadre U20 ai Mondiali Giovanili di Scherma disputati a Riyadh. Il terzo posto in Coppa del mondo è arrivato sulle pedane di Basilea, con il quartetto composto da Matteo Galassi, Fabio Mastromarino, Jacopo Rizzi e Cristiano Sena, bravi a superare la Svezia nel match per la medaglia dopo la beffa della sconfitta in semifinale, al minuto supplementare, contro l’Egitto (a cui è andato l’oro, argento al Kazakistan). Superata per 41-34 Hong Kong agli ottavi di finale, gli azzurrini hanno avuto ragione della Cina ai quarti per 45-40, staccando così il pass per la semifinale. Peccato che a livello individuale sia stato proprio uno degli atleti cinesi a sbarrare il cammino a Jacopo Rizzi ai 32esimi. Lo spadista bergamasco ha superato l’amarezza per il risultato personale contribuendo all’avanzata del team azzurro. Quello con l’Egitto è stato un match vibrante ed equilibratissimo, al termine del quale gli spadisti italiani sono stati superati con il punteggio di 38-37 dall’Egitto, all’ultima stoccata. Un esito che è suonato come una beffa perché l’enorme potenziale di cui Rizzi e compagni dispongono si è visto nella finale per il bronzo contro la Svezia. Galassi, Mastromarino, Rizzi e Sena hanno superato gli scandinavi con il risultato di 45-35, salendo sul terzo gradino del podio. Una medaglia più che meritata e che assegna all’Italia della spada maschile Under 20 il ruolo di protagonista per la conquista della Coppa del Mondo.
”La gara di Coppa del Mondo di Basilea non è stata soltanto la prima dell’anno, ma anche la prima gara di Coppa del Mondo Under 20 della stagione – dichiara Jacopo Rizzi a Zonamistamagazine – Ho notato subito che, a differenza di altre annate, quest’anno diverse nazioni e squadre possono ambire a buoni risultati a livello internazionale (come Kazakistan, Cina, Hong Kong), mentre in passato risultavano più deboli e meno competitive. Di conseguenza, noi italiani adesso non dobbiamo confrontarci unicamente con le delegazioni tradizionalmente forti in questo sport (per esempio Francia, Ungheria, Stati Uniti), ma anche con nazioni che rispetto agli anni scorsi appaiono più complete e solide”.
Con il team risultati brillanti, cosa manca per ottenere uguali soddisfazioni a livello individuale?
”La composizione della squadra rimasta per 3/4 invariata rispetto all’anno scorso. Avendo una squadra così rodata e coesa, è facile compensare gli eventuali errori di un singolo durante la competizione a squadre. Al contrario, nelle gare individuali, dovendo contare solo su se stessi, ogni momento di confusione o ogni errore può risultare determinante nella sconfitta, rendendo i risultati individuali molto più variabili. Inoltre, quest’anno, oltre ad essermi trasferito da Bergamo a Torino, ho anche cambiato società di allenamento e maestro: ciò ha comportato alcuni cambiamenti nel mio modo di tirare e di allenarmi, e occorrerà un po’ di tempo per ritrovare la necessaria stabilità e costanza in gara”.
Da qualche mese attività di studio e agonistica spostata a Torino. Come si presenta la nuova esperienza?
“Senz’altro, conciliare lo studio di Medicina con l’attività agonistica è una bella sfida. Le continue assenze dovute a gare e ritiri rendono difficile mantenere una presenza costante alle lezioni; perciò devo compensare dedicando più ore allo studio individuale a casa, il che lascia pochissimo spazio per il tempo libero, considerando che mi alleno dalle cinque alle sette volte a settimana. Per ora, essendo ancora all’inizio del corso di studi, le nozioni sono abbastanza semplici, e riesco a gestire bene sia lo studio sia l’attività agonistica. Probabilmente, però, quando gli argomenti si faranno più complessi, dovrò scegliere quali esami preparare subito e quali eventualmente rimandare, perché gli allenamenti e gli impegni sportivi restano una priorità a cui non posso rinunciare”.
Jacopo Rizzi, secondo da destra, con la medaglia di bronzo a squadre conquistata nella tappa di Basilea della Coppa del Mondo U20 (credits: federscherma)