Tre gol su palle inattive condannano l’Italia alla sconfitta con la Francia, che restituisce l’1-3 del Parco dei Principi e chiude il girone al primo posto per migliore differenza reti. Già qualificati ai quarti di Nations League grazie al successo maturato in Belgio, gli azzurri non riescono a gestire il vantaggio di avere a disposizione due risultati su tre per chiudere al primo posto e addirittura la possibilità di perdere con un gol di scarto. E così, dopo quattro vittorie e un pareggio, allo stadio Meazza di Milano arriva il primo passo falso stagionale per l’Italia, che non ha sfigurato, ma certamente è stata meno efficace in fase offensiva e ha subito il contraccolpo della partenza a handicap provocata dal gol di Rabiot dopo 2’. Buona la reazione al raddoppio francese per una sfortunata autorete di Vicario, sostituto di Donnarumma influenzato, sfociata nel gol di Cambiaso, che ha riaperto la partita. Poi nella ripresa Rabiot ha colpito ancora di testa, cogliendo in ritardo la difesa azzurra su calcio di punizione. Retegui, rimasto in campo fino al 65’, non ha disputato la sua migliore partita in azzurro. Si è mosso con generosità, recuperando e smistando palloni, senza però trovare il guizzo per concludere. Ci è riuscito Kean, che al 65’ lo ha avvicendato, andando vicino al 2-3 con una conclusione nei minuti di recupero a cui Maignan è riuscito ad opporsi.
Tuttavia, questa nuova rosa di Spalletti, dopo l’Europeo fallimentare, ha fatto bene in termini di risultati e gioco. “Il bilancio è sicuramente positivo – l’analisi di Luciano Spalletti – abbiamo visto l’impegno dei ragazzi e delle buone cose anche stasera. È chiaro che questa sconfitta qualche problema lo crea, ma non deve toglierci le certezze che abbiamo acquisito”. L’Italia è stata meno efficace in fase di impostazione, meno pulita e ordinata, sotto l’aspetto tecnico, pagando a caro prezzo i centimetri in più dei Blues. “Quando potresti vivere una serata più tranquilla – ha sottolineato il Ct – vai dentro e prendi subito gol. Poi non siamo stati bravi a rimanere tranquilli, abbiamo tentato di fare la partita e abbiamo speso tante energie. Sono state reti casuali, sul 2-1 la gara sembrava più in equilibrio e che potessimo gestirla. Dopo il terzo gol si sono chiusi ed è stato difficile trovare spazi”. Il merito della nuova e giovane Italia di Spalletti sta nell’essere riuscita, nel giro di pochi mesi, a cancellare un Europeo in cui è stato toccato uno dei punti più bassi nella storia del nostro calcio. Ci volevano pedine nuove e il risultato è stato finire a pari punti con i vicecampioni del mondo ed essersi lasciati alle spalle il Belgio che negli ultimi anni è stato sempre ai vertici del ranking Fifa. Certo, la marcatura a zona sulle palle inattive mette decisamente a rischio. E se sono mancati palloni a Retegui, forse è perché Barella non ha espresso il massimo delle sue doti nel ruolo di trequartista.
Venerdì 22 novembre a Nyon l’Italia conoscerà l’avversaria dei quarti di finale di Nations League (andata il 20 marzo, ritorno il 23), probabilmente una tra Germania, Spagna e Portogallo. il 13 dicembre a Zurigo verrà invece svelato il girone delle qualificazioni mondiali. E nell’urna svizzera saremo teste di serie.
ITALIA-FRANCIA 1-3 (1-2 p.t.)
ITALIA (3-5-1-1): Vicario; Bastoni, Buongiorno, Di Lorenzo; Cambiaso (dal 32’st Maldini), Frattesi (dal 21’st Raspadori), Locatelli (dal 21’st Rovella), Tonali, Dimarco (dal 36’st Udogie); Barella; Retegui (dal 21’st Kean). A disp: Donnarumma, Meret, Savona, Gatti, Okoli, Comuzzo, Pisilli. Ct: Spalletti
FRANCIA (4-3-1-2): Maignan; Koundé (dal 36’st Pavard), Konaté, Saliba, Digne; Guendouzi, Koné, Rabiot; Nkunku; Thuram (dal 32’st Barcola), Kolo Muani. A disp: Samba, Chevalier, Upamecano, Olise, Coman, Kanté, Zaire-Emery, Hernandez. Ct: Deschamps.
Marcatori: 2’pt e 20’st Rabiot (F), 33’pt autorete Vicario (F), 35’pt Cambiaso (I)
L’Italia ha affrontato la Francia con due sole novità rispetto alla trasferta di Belgio, con Locatelli al posto di Rovella e Vicario al posto dell’influenzato Donnarumma (credits: figc)