Un anno fa Monte Carlo salutò il primo, attesissimo successo di Charles Leclerc nell’appuntamento iridato di casa, permettendo al contempo alla Ferrari di vincere per la terza volta da inizio millennio nel Principato, terra da tempo avara di soddisfazioni per il Cavallino: i precedenti restano il successo del lontano 2001 a firma Michael Schumacher e quello ottenuto nel 2017 da Sebastian Vettel. Contemporaneamente Max Verstappen ottenne al Gran Premio di Monaco il peggior risultato dei precedenti due anni e interruppe la striscia di ben 11 gare in cui si era trovato in testa nel corso del primo giro. Ma sembrava una goccia del mare, tenuto conto del dominio nella classifica iridata che ancora conservava. A distanza di 12 mesi, però, tutto sembra essere profondamente cambiato.
Nel frattempo la forza dominante della Formula 1 è divenuta la McLaren, Verstappen lotta con le unghie e con i denti per tenere il passo di Oscar Piastri e Lando Norris, ma soprattutto la Ferrari è precipitata in un vortice di opacità prestazionale che i tecnici di Maranello ancora non sono riusciti a risolvere. Dopo settimane di dichiarazioni caute o addirittura fataliste, però, Leclerc sembra intenzionato a cercare con tutte le proprie forze una svolta proprio nelle strette stradine che hanno accompagnato la sua infanzia. Oltre a lui, anche l’olandese della Red Bull ha peraltro dichiarato senza giri di parole di voler tenere il mondiale aperto il più a lungo possib
«Sappiamo ciò che serve fare per rendere più competitiva la Ferrari SF-25. Dobbiamo solo definire in maniera chiara quanto tempo serva per farlo», ha dichiarato Leclerc. Ma questo è un discorso generale, per quanto riguarda il singolo appuntamento del Gran Premio di Monte Carlo, il monegasco è andato ancora più dritto sul punto: «Purtroppo perdiamo terreno soprattutto nelle curve lente, e qui le curve sono solo così. Ma questa è una pista diversa rispetto a tutte le altre su cui abbiamo corso fin qui, e potrebbe esserci spazio per le sorprese. In qualifica rischiamo di faticare tanto, ma qui il pilota può fare la differenza e già in passato sono arrivate pole position quando non ce l’aspettavamo. E proprio per il fatto di avere poche speranze, puoi prenderti il rischio di osare di più. Io farò proprio così, ci credo ancora».
Insomma, un vero e proprio «all in» in un luogo come Monte Carlo noto tra le altre cose per il proprio Casino. La Ferrari intanto studia un modo per risolvere le proprie magagne, a partire dalle sospensioni che rendono la SF-25 troppo alta e rigida: dovrebbero arrivare tre distinti aggiornamenti, con l’appuntamento di Barcellona che è il primo ad essere cerchiato di rosso (in tutti i sensi). In terra catalana sarà peraltro operativa la nuova norma sugli alettoni anteriori, che potrebbe ridurre la dominanza McLaren. E proprio questo è l’appuntamento che Verstappen attende con malcelata impazienza.
«Di solito andiamo meglio sulle piste veloci, quindi in questo fine settimana sarò più cauto. La pista di Monaco è folle, qualificarsi bene è fondamentale ma in generale ci sono diversi episodi che devono girarti a favore. In Red Bull sappiamo di dover ancora migliorare la macchina, e Imola ci ha aiutato molto. Alla fine per vincere il mondiale conta essere davanti a tutti all’ultima gara, non prima», è stato il monito dell’olandese alla McLaren. E tenuto conto che Verstappen, nonostante tutte le difficoltà di inizio anno, è appena a -22 punti dal leader Piastri, è il caso di dire che tutto possa succedere. Tanto più che, dopo Monaco 2024, il team papaya era lontano 92 punti dalla Red Bull e addirittura alle spalle della Ferrari di 68. Solo un anno è passato, ma sembra un altro mondo.
Nel 2024 Charles Leclerc vinse sul circuito del Principato di Monaco (credits: Scuderia Ferrari)