I casi di sportivi indagati per reati presunti lasciano sempre sorpresi, soprattutto se il loro nome si lega a imprese sportive di alto livello. Oggetto di indagine è il comportamento di Andrea Cassarà, olimpionico di scherma, il cui telefono mobile è stato posto sotto sequestro dal pubblico ministero di Brescia che ha raccolto la denuncia di una 15enne, accortasi di essere ripresa mentre era sotto la doccia negli spogliatoi del centro sportivo bresciano San Filippo Neri. I sospetti sull’ex schermidore, che dal 2017 ha preso in carico anche la Bergamasca Scherma, sono maturati dopo che gli inquirenti hanno visionato le immagini delle telecamere di sicurezza all’interno dell’impianto sportivo. Andrea Cassarà, 39 anni, denunciato e prosciolto in Cassazione nel 2009 per presunti atti osceni nei confronti di una donna, è ora indagato per produzione di materiale pedopornografico. Da atleta, Cassarà ha vinto due ori olimpici a squadra ad Atene 2005 e Londra 2012, con un bronzo individuale a cinque cerchi ad Atene, un titolo mondiale e quattro europei a livello individuale, cinque volte la coppa del mondo di fioretto, sei campionati del mondo e cinque europei a squadre. Ha partecipato a cinque olimpiadi, nel 2004 è stato insignito dell’Onorificenza di Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana e quattro volte del Collare d’oro al Merito Sportivo. Dopo tanti allori e riconoscimenti, un’indagine assai delicata per la sfera personale.
Il fiorettista Andrea Cassarà in una foto d’archivio (credits: federscherma)